“Wet and clingy”, ovvero “bagnate e appiccicose”. Questi gli appellativi utilizzati per descrivere le divise da gioco dell’Aston Villa, da diversi giorni al centro delle polemiche. Per riassumere il problema, in breve, le maglie claret-sky blue assorbono il sudore e risultano visibilmente impregnate a pochi minuti dal fischio d’inizio. “Influenzano le nostre prestazioni, rendendoci più pesanti” hanno dichiarato i giocatori e le giocatrici.
Un problema riscontrato sia dalla squadra maschile che da quella femminile, sia sulla prima maglia che sull’ “away kit”. Data la colorazione bordeaux, però, questo fenomeno è particolarmente visibile sulla divisa casalinga, specie se senza sponsor.
Lo stesso problema anche per la femminile
Newcastle, Wolverhampton e Rangers nel calcio, Redbull e McLaren in Formula 1 e Andy Murray nel tennis. Queste le altre realtà che, negli ultimi anni, hanno scelto il brand inglese Castore come proprio sponsor tecnico. Il problema in questione, però, sembra averlo solamente l’Aston Villa. Il Newcastle, infatti, hanno difeso l’azienda dei fratelli Beahon, dichiarando di essere soddisfatti dalla qualità dei prodotti.
I Villans, invece, tutt’altro. Le critiche in merito sono arrivate già in pre-season, per poi prendere ulteriormente piede negli ultimi giorni. Ciò accade anche in concomitanza con la prima giornata di WSL (Women’s Super League, l’equivalente femminile della Premier League), in cui le Villans di Carla Ward hanno perso contro il Manchester United per 2-1.
Questo fenomeno, nello specifico, è stato particolarmente notato sull’attaccante svizzera Alisha Lehmann, la calciatrice più seguita al mondo sui social. In avvicinamento al primo impegno stagionale l’allenatrice aveva dichiarato: “Siamo concentrate sul week-end. Ma il club è stato eccezionale in questi ultimi giorni volendo capire come aiutare le giocatrici e cosa fare per farle stare meglio”.
Aston Villa-Castore: risoluzione anticipata del contratto?
“È un problema che va risolto, non può andare avanti tutta la stagione. Dopo 10 minuti sembra che i giocatori abbiano fatto il bagno in piscina”. Queste le voci che circolano oltre-Manica. Eppure, di fronte alla presunta possibilità di utilizzare le maglie away, sia la prima squadra maschile che quella femminile hanno preferito indossare la classica maglia blu-granata negli ultimi rispettivi impegni.
Oltre alla scomodità e al lato prettamente visivo, dunque, rimane il dubbio se effettivamente questo problema legato alle divise prodotte da Castore abbia un effettivo impatto sulle prestazioni. A giudicare dai risultati della prima squadra maschile non si direbbe. I Villans, infatti, hanno vinto 7 match sugli 11 giocati da inizio stagione tra tutte le competizioni. Intanto, il club e Castore stanno lavorando di comune accordo per trovare una soluzione, mentre si vocifera già di una risoluzione anticipata del “multi-year deal”.
A cura di Simone Bianchi