Unai Emery al timone, un nuovo volto "ancora da scoprire". Con l'addio di Arsene Wenger (e pure di Ivan Gazidis, ora al Milan), tante cose sono cambiate in casa Arsenal. Il quinto posto in classifica lascia i Gunners all'inseguimento di City, Liverpool, Chelsea e Tottenham, ma l'inizio di una nuova era è ormai nell'aria. Intervistato da Marca, il nuovo allenatore del club londinese, ex PSG, ha parlato della sua avventura in Premier e dell'inizio di stagione dei suoi:
"L'Arsenal cercava un nuovo allenatore in seguito all'addio di Wenger, ma non ero l'unico nome in lista. Gazidis voleva avere un colloquio con tutti i candidati al ruolo di allenatore, fino a quando Arturo Canales, oggi diventato il mio procuratore, non ha convinto tutti a scegliere me"
L'eredità di Arsene Wenger, apparentemente pesantissima, per Emery non è stata un problema: "22 anni sulla stessa panchina, nel calcio di oggi, non sono semplici da gestire. Credo che l'Arsenal avesse bisogno di un po' di aria fresca, non solo nel mio ruolo ma anche riguardo a dirigenti e addetti ai lavori. Serviva qualcosa di nuovo, capace di portare nuovi stimoli in questo ambiente. Se ho incontrato Arsene? Sì, una volta. Mi ha dato tanti consigli e informazioni, ma ciò non importa. Qui serviva ripartire da zero, ancora oggi ripeto ai miei ragazzi che siamo solo all'inizio"
Emery è stato interrogato anche riguardo al mancato utilizzo di Torreira: "Ci sono delle gerarchie. E' arrivato un pezzo grosso come Leno, ma Cech ha fatto bene fino ad oggi e bisogna portargli rispetto. Lo stesso è successo con Guendouzi e Torreira".