Con River Plate e Boca Juniors in difficoltà, la crisi totale dell’Independiente, il Racing che fatica in trasferta, al comando della Liga Profesional 2022 c’è il Godoy Cruz. Dopo 8 giornate la formazione di Mendoza ha conquistato 16 punti, di cui 4 alla Bombonera e con il River in trasferta, oltre ai 3 contro il Racing di Gago.
Una settimana fa al Monumental si erano presentati con il vestito di gala, in stile Champions League, per sottolineare l’importanza della partita. Niente presunzione, solo rispetto, ma una novità per il calcio argentino, che in campo si è tradotta in idee chiare e spirito di squadra. Risultato: vittoria per 2-0 in inferiorità numerica dal 41’ del primo tempo contro la squadra di Gallardo.
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Con estilo y elegancia 😌 ¡ya partimos rumbo al Monumental! 🔜🏟️#VamosTomba 💪 pic.twitter.com/Z5ZGfY6xPo
Una sorpresa, con una particolarità: viene allenata da non uno, ma ben due allenatori. Infatti, dopo l’esonero del Traductor Flores, il Godoy Cruz ha affidato la panchina alla coppia Flavio Orsi-Sergio Gómez, o Gómez-Orsi se preferite. Nessun problema di tesserino, i due lavorano alla pari da 11 anni. Due allenatori complementari: caratteri diversi, uno cura l’aspetto tattico, l’altro quello motivazionale, ma entrambi si presentano in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Si sono conosciuti al Fénix di Colegiales, quando Orsi era l’assistente dell’allenatore e Gómez viveva la sua ultima stagione da calciatore. A 9 giornate dal termine, Orsi venne nominato allenatore con Gómez al suo fianco e ottennero la promozione in Primera B Metropolitana.
Alla guida del Deportivo Españarol nel 2015 eliminarono proprio il Godoy Cruz in Copa Argentina, poi la promozione con il Flandria in Primera Nacional e successivamente le esperienze con Jáuregui, Almagro e il San Martín de Tucumán, con quest’ultimo club hanno sfiorato la promozione nel massimo campionato, salvo dover arrendersi alla pandemia e al blocco delle promozioni della federazione. Primera Division sfiorata anche con il Ferro Carril Oeste lo scorso anno.
Dai campi polverosi dell’Ascenso al primo posto della Liga Profesional, in una squadra partita con l’obiettivo di ottenere più punti possibili, vista la preoccupante situazione nella classifica dei Promedios con il penultimo posto su 28 squadre. “Abbiamo visto cose buone, ma vogliamo correggere gli errori e dar maggior equilibrio alla squadra”, avevano detto ad Aprile nella conferenza di presentazione. Tradotto: ci sono giocatori giovani e interessanti soprattutto nel settore offensivo, ma occorre subire meno gol.
QUÉEEE LO LLEVAN ADEEEEENTROOOO COMO LO LLEVOOO YOOOOOOO!!! 🎵🎶🎵
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TODOS JUNTOS, SIEMPRE 💙🤍💙 pic.twitter.com/HA1o3wP8gv
Un aiuto è arrivato anche dal mercato con l’arrivo del portiere Diego El Ruso Rodríguez a parametro zero dai greci del Panetokilos. A guidare la difesa c’è Gianluca Ferrari, classe 1997 fratello di Franco di proprietà del Napoli e con un passato in Italia con le maglie di Scandicci, Latina e Montecatini.
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Dal centrocampo in avanti spazio al talento e alla qualità tutta U23. In mediana c’è il classe 2000 Gonzalo Abrego, un polpo nel recuperare palloni, ma anche dotato di buoni inserimenti (già 2 gol in questo campionato). Il cervello della squadra è invece il coetaneo Ezequiel Bullaude, che piace all’AZ Alkmaar. El Flaco è l’incaricato di rifinire le azioni offensive innescando Allende, Ojeda (la stella della squadra) e l’uruguaiano Salomón Rodríguez che ha segnato 8 gol in 15 presenze dall’arrivo della coppia in panchina. Senza dimenticare alternative come i due 22enni Burgoa e Badaloni, entrambi prodotti del vivaio del Tomba, e Matias Ramirez.
“Noi guardiamo avanti. Se puntiamo in alto, non pensiamo alla zona retrocessione”, pensieri e parole di Ezequiel Bullaude dopo l’ultima vittoria con il Lanús. Una squadra che gioca con entusiasmo per allontanare l’incubo della retrocessione (ora sarebbe fuori con il 24esima posiziobe nella classifica dei promedios) e che si gioca la qualificazione alla prossima Copa Sudamericana grazie al decimo posto attuale nella Tabla Anual. Dalla capitale del vino a quella del fútbol, Mendoza si gode il presente e sogna con la formazione guidata dal duo Orsi e Gómez.