Il Galatasaray per rilanciarsi. Arda Turan, prima di tornare nel club in cui è cresciuto, si è ritrovato anche senza squadra. Colpa di una parabola discendente segnata da guai dentro e fuori dal campo tra la squalifica di 16 mesi per una spinta al guardalinee e una condanna di 2 anni e 8 mesi per aver sparato all’interno di un ospedale.
Eppure la carriera del 33enne turco sembrava promettere molto di più. Nel 2015 l’arrivo al Barcellona per 35 milioni di euro dall’Atletico Madrid, poi però poche presenze fino al prestito biennale al Basaksehir. Conseguenza di un amore mai sbocciato con Ernesto Valverde, allenatore blaugrana tra il 2017 al 2020 dopo l’addio di Luis Enrique: “Andai al Barcellona come numero dieci dell’Atletico Madrid, come un giocatore importante. Ottenni un buon ruolo, ma quando arrivò Valverde mi fece sentire insignificante”, ha raccontato in un’intervista in Turchia.
“Così ho deciso di andarmene: poteva essere il Barcellona o la squadra più forte al mondo, ma non potevo proseguire dove non ero felice. I soldi non sono mai stati importanti. In un momento i miei numeri erano migliori di Messi, Suarez e Neymar, ma Valverde non mi faceva giocare un minuto neanche nelle partite amichevoli. Così si chiuse il mio ciclo al Barcellona, la scelta di andarmene fu solo mia. Nessuno, compreso Valverde, mi disse: ‘Arda, vai via da qui’. In 55 presenze al Barcellona Arda Turan ha segnato 15 gol, a Istanbul ha giocato in prima squadra già dal 2006 al 2011.