Giorni importanti per la Roma e per Di Francesco. Una piazza e un allenatore che Alberto Aquilani conosce bene essendo stato un giocatore giallorosso e allenato nel Sassuolo dal neo tecnico della Roma.
Aquilani che è in scadenza di contratto ma potrebbe rimanere con i neroverdi: “Ho un contratto fino al 30 giugno, con la società siamo rimasti che avremmo parlato dopo l’ufficialità dell’allenatore, sono abbastanza tranquillo, perché ho fatto questi sei mesi bene e sto bene fisicamente. È importante tenere su l’allenamento e la condizione fisica, in modo da essere pronto quando si ricomincia” ha detto il centrocampista a Sky Sport.
Su Di Francesco invece: “Il mister l’abbiamo visto tutti, è un allenatore super preparato che ha una motivazione incredibile, conosce l’ambiente e Trigoria, questo è un vantaggio. Ho avuto la fortuna di averlo come team manager quando ero alla Roma, si vedeva che soffriva, era un leone in gabbia dietro la scrivania, sapevamo che sarebbe andato via per respirare l’area di campo. Lui è determinato, pignolo e ricerca la cosa migliore, determinato è l’aggettivo che più lo rispecchia. La piazza è differente da Sassuolo, ma lui è un allenatore top dal punto di vista tattico e di preparazione della partita”.
La caratteristica tattica è il 4-3-3, derivato dagli insegnamenti di Zeman: “Io non ho mai lavorato con Zeman - ha continuato Aquilani - ho visto delle partite, il modulo di gioco è quello con gli esterni a piedi invertito, con difesa a quattro e centrocampo a tre con play e le mezzali con tanta corsa, lui è convinto delle sue idee e le porta avanti”.
Un altro nome del Sassuolo accostato alla Roma è quello di Pellegrini: “Lorenzo è pronto, è forte, è giovane, ha ampi margini di miglioramento, è pronto di testa sa quello che vuole e deve sfruttare al massimo quell’opportunità. Mi rivedo in lui come giocatore. Gli auguro il meglio”.
Infine conclude su Totti: “Sono mesi che si parla di questo argomento, Totti è sulla bocca di tutti, non è facile per lui. Lui può far tutto con il suo nome e la sua immagine, io lo vedo ancora alla Roma, non lontano da Roma, in linea con il suo nome e quello che ha fatto con questa maglia. Spero di rivederlo ancora a Roma”. Sull’addio del numero 10 giallorosso invece: “È stato bello, noi siamo cresciuti con questo mito di Totti, immagina per noi che l’abbiamo vissuto da così vicino che emozione può essere. Io l’ho vissuto dallo spogliatoio a Torino e ho tardato l’ingresso in panchina per guardare l’addio dal telefonino”.