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Data: 05/02/2018 -

Approfondimento infortuni e condizione fisica: la vera integrazione pre-post partita

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L'integrazione sportiva

Bene Claudio, dopo aver snocciolato l’essenziale capitolo - ma non affatto scontato - dell’integrazione basale, spiegaci adesso il protocollo specifico per il supplemento nutrizionale dello sportivo. In particolare quello adatto ad ogni calciatore: “Per cominciare vorrei fare una premessa importante. Purtroppo, per colpa di una cultura poco avanzata in materia e di una visione prevenuta, oggi c’è ancora una visione distorta in merito all’integrazione sportiva. Soprattutto nel calcio. E il motivo è molto semplice: fino 10-15 anni fa c’era effettivamente una connessione ambigua tra integratori e doping, ma ciò non voleva assolutamente dire che l’integratore fosse dopante. Infatti succedeva che alcune case che producevano integratori facevano anche dei prodotti a base di proormoni: come DHEA o androstenedione, entrambi utilizzati illegalmente per gli sport di bodybuilding e culturismo. A volte succedeva che incapsulavano gli integratori consentiti e salutari, come per esempio i normalissimi ammonioacidi semplici o ramificati (quindi quelli concessi tutti gli sportivi, calciatori compresi) con la stessa macchina con cui avevano incapsulato quelli a base di androstenedione. E quindi succedeva che c’era una contaminazione di sostanze come il nandrolone che inquinavano – rendendoli quindi proibiti – i semplici amminoacidi ramificati. È provato che alcuni integratori, assolutamente legali, erano contaminati da sostanze esterne ed illecite, quali i prooromini. E questi proormoni, negli anni 90, negli USA erano commercializzati (androstenedione e tutti i vari precursori del testostrerone) e quindi in sbaglio le case produttrici contaminavano un po’ il tutto. Sporcando quindi gli integratori legali. Poi le stesse aziende, capendo che queste leggerezze potevano essere un grave problema in termini commerciali e non solo, hanno creato macchine diverse e apposite per gli integratori normali e salutari. E addirittura anche in America i cosiddetti proormoni sono stati proibiti, quindi i problemi della mescolanza non sussistono più. Attualmente il rischio di prendere una contaminazione accidentale è pari a 0. Inoltre, esistono delle ditte che sul tappo scrivono doping free: ovviamente non perché un amminoaicido ramifcato o proteine sia doping, ma semplicemente per garantire che il singolo integratore non sia contaminato da alcune sostanze illecite. Allo stato attuale, quindi, è impossibile che un calciatore che integri venga fermato per presunto doping”. Fatta questa premessa proviamo ora a tracciare la via per aiutare una qualsiasi squadra di calcio ad integrare e alimentare i propri giocatori nella più efficace maniera possibile. Prima, però, è giusto accennare nuovamente all’alimentazione ideale, ovvero lo step imprescindibile per rendere al massimo e non infortunarsi.



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Tags: Serie A



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