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Data: 30/04/2016 -

Andrea Deflorio, re dei bomber e delle feste di Crotone: “Mi bastarono due giornate per diventare idolo”

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I gol di Ante Budimir hanno trascinato il Crotone alla storica promozione in Serie A, ma da quelle parti della Calabria sono abituati già a vivere storie del genere. Perché è vero che l’anno scorso il croato aveva segnato la “bellezza” di 0 reti con la maglia del St.Pauli in seconda divisione tedesca, ma è altrettanto vero che a diventare re dei bomber nella stagione della storica promozione in Serie B del 2000 fu un altro attaccante che veniva da una retrocessione con la Battipagliese e il proprio record di reti stagionali non arrivava neanche in doppia cifra.

Il suo nome è Andrea Deflorio che a distanza di anni ricorda quella come la stagione più bella della sua carriera. “Ero bravo tecnicamente, ma non avevo mai fatto più di 7 o 8 gol a campionato. Cuccureddu, però, mi diede subito fiducia e io quell’anno ne feci 28”. Un record che attualmente è ancora imbattuto nel campionato di Lega Pro(all’epoca Serie C). “Ero arrivato a Crotone da sconosciuto ma dopo due giornate ero già l’idolo della città e della tifoseria”. Merito delle due doppiette nelle prime due di campionato. “Feci subito 4 gol contro Castel di Sangro e Viterbese, che era allenata da Carolina Morace”. Da quel momento in città scoppiò da Deflorio-mania.

“Si era sparsa la voce che ero stato al compleanno di un bimbo di Crotone e così da quella volta tutti i crotonesi mi vollero alle loro feste: 18 anni, battesimi, comunioni, cresime, praticamente ero ospite fisso a tutti gli eventi della città. Alle volte mi dispiaceva anche un po’ perché il festeggiato finiva anche per passare in secondo piano dopo il mio arrivo”.

E a distanza di più di 15 anni una nuova favola si sta scrivendo dalle parti dell’Ezio Scida. “Non mi meraviglio di quello che sta accadendo oggi a Crotone perché dico senza problemi che quella è la piazza più bella dove abbia mai giocato e questa cosa contribuisce molto ai risultati postivi della squadra. Quest’anno stanno facendo una cosa miracolosa, ma Juric non se la prenda perché gliel’ho già detto una volta, secondo me era più forte la nostra squadra del 1999-00”. Aggiunge Andrea Deflorio con un sorriso ed un pizzico di orgoglio. “Come fu per noi, però, sono convinto che la loro di questa squadra sia il gruppo: io ero il realizzatore, ma senza il lavoro degli altri non avremmo mai centrato quell’obiettivo. I miei compagni erano la mia forza, ogni giorno non vedevo l’ora di andare nello spogliatoio per stare con loro”. E come ogni spogliatoio che si rispetti non mancavano gli sfottò. “Il primo che mi viene in mente ha come protagonista Generoso Rossi. L’anno prima di ritrovarci a Crotone giocammo contro in Campania: lui in porta del Savoia, io in attacco con la Battipagliese. Durante quella sfida mi fece un parata incredibile ed io lo riempii di parolacce. Poi l’anno seguente a Crotone diventammo praticamente fratelli ma io gli promettevo che prima o poi gli avrei fatto gol mentre lui sosteneva che non sarebbe mai potuto succedere. Come è andata? Quando lui era al Venezia ed io ancora al Crotone ci sfidammo di nuovo e io…gli feci un grandissimo gol in rovesciata. Ancora oggi quando ci sentiamo ci prendiamo in giro per questa storia”.

Oggi Andrea ha una scuola calcio nella sua città, a Noicattero e con la squadra dei suoi ragazzi torna sempre a Crotone per triangolari o tornei amatoriali, perché “lì ho lasciato trequarti del mio cuore e la considero a tutti gli effetti la mia casa”.



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