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Data: 05/03/2017 -

Ancora 'Olly', in zona Ntcham: doppia rovesciata di felicità per la firma sulla prima vittoria targata Mandorlini

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Magia Ntcham, ancora. Il Genoa torna a vincere, e a sorridere. Non lo faceva dall'1-0 di Marassi di metà dicembre, recupero con la Fiorentina deciso dal piattone sotto misura di Darko Lazovic. Lontano da Marassi i tre punti mancavano addirittura da inizio ottobre, 0-1 al Dall'Ara targato il Cholito Simeone. Oggi, come una settimana fa, la firma sulla gara (vinta) l'ha messa il talentino scuola Le Havre ad un passo a gennaio dall'addio al Grifone. "Con lui ho fallito" le parole di Juric dopo la pesante sconfitta col Palermo di metà dicembre. "Ntcham? In campo non c'è, torna al City" il tam tam a Pegli negli ultimi giorni di mercato. Alla fine Olivier è restato, tra lo scetticismo degli addetti ai lavori e quello dei tifosi. Da desiderio di mercato di tanti, su tutti Torino e Inter che provarono a prenderlo (senza riuscirci) in prestito dai Citizens i granata, a titolo definitivo dal Le Havre i nerazzurri, a oggetto misterioso del Grifone. Tra i rimpianti di Ivan Juric e soprattutto di Enrico Preziosi: "Non ho mai visto un ragazzo della sua età con questa personalità" le parole del Presidente del Genoa, primo ad innamorarsene all'arrivo del ragazzo a Genova. Uno, il Presidente, che di talenti negli anni alla guida del Genoa ne ha visti tanti, dimostrando di saperli spesso riconoscere.

Il resto è storia recente: il prestito biennale fino a giugno 2017, le diciotto presenze senza rispettare le aspettative al primo anno con Gasperini. Via il Gasp ecco Juric, ancora difficoltà (in campo e fuori, dove Ntcham commette la 'leggerezza' di guidare senza patente) e l'idea di rientrare alla base. É lo scorso gennaio, a porte del mercato chiuse il primo febbraio Olivier é ancora a Pegli. Nel frattempo Juric saluta il Grifone, arriva Mandorlini: "Come sostituire Veloso infortunato? C'è Cataldi e poi Cofie e Ntcham", che nella prima del "Mando" però parte dalla panchina, non doveva nemmeno entrare. Due minuti alla fine dei giochi col Bologna, Pandev ultimo cambio che si scalda con tutto, tranne che con la motivazione giusta che serve al Grifone per raddrizzare una giornata storta. "Non l'ho visto motivato, a noi serviva il 100%" le parole dell'allenatore in conferenza che lo rimanda a sedere, "Olivier entri tu": numero dieci in campo, primo pallone toccato spedito alle stelle, mani tra i capelli per Mandorlini e applausi ironici del Ferraris.

Altro flop in vista? La sua risposta Ntcham la dà sul campo, trasformando all'ultimo respiro gli applausi ironici in una vera esplosione di gioia: destro a giro sul secondo palo, parabola imprendibile per Mirante, corsa liberatoria tra l'abbraccio dei compagni e mano a 'zittire' le tante critiche su quel ragazzino partito da Le Havre come Pogba e arrivato in Italia per prendersi la Serie A. Missione ancora tutta da compiere, forse da oggi un pò meno impossible. Presto per dirlo, nel frattempo Ntcham però ci ha preso gusto. Ancora panchina al Castellani di Empoli, questa volta l'ingresso in campo è programmato: out Rigoni dentro Olivier. "Mi sta stupendo sempre di più, sta lavorando bene - le parole di Mandorlini da Pegli alla vigilia - ho grande considerazione del ragazzo, sta attraversando un buon momento". Guardare per credere. È l'ottantanovesimo: destro al volo, ancora in piena zona Ntcham, palla alle spalle di Skorupski e doppia capriola di felicità per il francese col 100 'scolpito' sulla nuca, a regalare (con l'aiuto di Hiljemark) la prima gioia da tre punti al suo nuovo allenatore. "Il numero sulla testa? È ispirato a un'emoticon di Snapchat" ha raccontato Olivier dopo il triplice fischio, quello che ha chiuso i giochi al Castellani. E ha dato la vittoria al Grifone: game over, ha vinto il Genoa. Con la firma di Ntcham, alla seconda bellissima pagina di una storia a tinte rossoblù, ora sì, tutta da riscrivere. Libro aperto, pagina bianca da riempire, prossimo capitolo... Derby della Lanterna ormai alle porte.

Tags: Genoa



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