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Data: 03/07/2016 -

Amauri: "Futuro? Vediamo, c'è qualche interessamento da squadre di Serie A e dall’estero"

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Sedici anni in Italia e anche una convocazione in Nazionale. Per Amauri il "Bel Paese" è una seconda casa e chissà se anche lui, dalla lontana Miami, ha seguito gli azzurri. Dopo tanti anni di ritiri, allenamenti, partite, l'ex attaccante del Torino si è preso una piccola pausa:

"Sto passando un periodo negli Stati Uniti, in Florida: a Miami" - si legge nelle pagine di Tuttosport - "E’ da un po’ di anni che vengo qui durante le vacanze. E’ una città che mi piace molto: tranquilla e al tempo stesso dinamica. E poi c’è un lungomare stupendo. Come passo il tempo? Innanzitutto facendo il papà a tempo pieno e avendo tre figli ho il mio bel daffare. Da quando ho lasciato il Torino non sono più andato né a vedere una partita  né tanto meno ne ho giocato, neanche con gli amici. Ma sono in forma, perché non ho mai smesso di allenarmi, ogni giorno. Dopo 16 anni di calcio posso permettermi di seguire un programma anche da solo... So come si fa! E poi essendo un amante delle arti marziali il fisico deve essere sempre al top. Quali arti marziali? La thai boxe, mi piace davvero tanto. La pratico anche proprio per mantenere elasticità e reattività".

Amauri spiega i motivi della sua scelta: "La verità è che a inizio stagione mi allenai bene in ritiro, per farmi trovare pronto. E Ventura mi chiese di dargli un mano anche con i giovani. Capii la situazione e continuai a impegnarmi come sempre. Però arrivato a gennaio e vedendo che per me c’era spazio solo in panchina senza essere realmente considerato come alternativa valida non ce l’ho più fatta. E allora sono andato in società e amichevolmente ci siamo messi d’accordo in mezz’ora. Nessuna polemica e nessun risentimento, neanche con Ventura. Però non ce la facevo più ad andare avanti così. Futuro? Vediamo, sto valutando delle proposte. C’è qualche interessamento da squadre di serie A e pure dall’estero. Da un certo punto di vista non sarebbe male provare un’esperienza diversa fuori dall’Italia che in ogni caso sarebbe una soluzione più comoda anche per la famiglia".

Ventura guiderà la Nazionale e Mihajlovic il Toro: scelte giuste? "Prima della sua candidatura avevo letto nomi altisonanti come quelli di Capello e Mancini. In realtà credo che la Federazione abbia fatto bene per due ragioni a scegliere lui: ha sempre dato una impronta precisa alle proprie squadre e in più ha un modo di giocare che somiglia a quello di Conte. Credo infine che sia giusto che a un allenatore serio e preparato come lui sia stata data la possibilità della grande ribalta visto che prima del Toro non aveva mai allenato squadre importanti. Mihajlovic? Non l’ho mai avuto come tecnico ma conosco tanti calciatori che invece sono stati allenati da lui. Tutti mi dicono la stessa cosa: che si tratta davvero di una persona sanguigna, che sotto il profilo della motivazione non ha eguali. Sono sicuro che si innescherà subito un grande feeling con la tifoseria della Maratona".

Il Torino ha bisogno di molti rinforzi? "Non penso. Il Toro ha una base di giovani davvero forte: qualcuno è già esploso completamente come Belotti e Benassi, altri invece lo faranno magari in questa prossima stagione. Baselli per esempio è validissimo, può fare molto di più e sono sicuro che sarà protagonista di una grande stagione. E poi non dimentichiamoci di Martinez. Questa sarà la sua terza stagione in granata e sono pronto a scommettere che sarà quella giusta per esplodere. Deve solo trovare continuità nel gol e nel finale della scorsa stagione ho visto segnali importanti in questo senso.Poi c'è Gaston Silva, che finalmente troverà più spazio e Jansson. Con la probabile partenza di Glik lo svedese avrà la possibilità di dimostrare di essere assolutamente all’altezza. Ljajic? Non lo so, non sono nella sua testa. Ma penso che Mihajlovic farà di tutto per riuscire a convincerlo".

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