Amar Dedic. Un nome sconosciuto ancora per molti ma che ben presto farà il grande salto in una big del calcio europeo. Su di lui c'è il Napoli di Antonio Conte (clicca qui per leggere la situazione).
Tutto quello che c'è da sapere su Amar Dedic
Classe 2002, è nato in Austria a Zell am See. Una località che ha segnato la sua crescita personale e professionale. Quando vivi ai piedi delle montagne, infatti, impari prima ad andare sugli sci e poi a camminare. E così è stato anche per Amar che da piccolo era considerato una delle promesso dello sci austriaco. I due fratelli maggiori però, di dieci anni più grandi, giocavano a calcio e il richiamo (o il desiderio di emularli) era troppo forte verso questo sport tanto che ha deciso di mollare le bacchette e indossare le scarpe con i tacchetti.
Definito da tutti come un bambino energico, persino da lui stesso ("Sicuramente non ero tranquillo, ero energico! All'asilo e alla scuola elementare si vedeva che stare seduto non era affatto il mio genere. Ho sempre desiderato uscire e amavo calciare un pallone più di ogni altra cosa"), i suoi primi allenatori nelle giovanili del Luv e poi Sturm Graz lo mettono in attacco in modo da lasciarlo libero di correre per tutto il fronte offensivo verso la porta. E in quegli anni Dedic conosce il gusto e la gioia di fare gol, un feeling che non ha mai dimenticato. Così come ha sempre tenuto in considerazione le sue origini (suo padre è bosniaco) tanto da scegliere la Bosnia come Nazionale.
Idoli? Nessuno ma, da pre adolescente nato a cavallo tra il primo decennio degli anni 2000 e i primi anni del '10, bastava aprire YouTube per trovarsi invaso da compilation delle migliori azioni di Leo Messi. E Dedic ne guardava tanti di video dell'argentino, tanto da appassionarsi a quella volontà di puntare sempre l'uomo accentrandosi anche dentro il campo.
La svolta nella sua carriera arriva quando entra nell'U15 del Salisburgo. "Amar siamo in emergenza in difesa, gioca tu lì", gli dice l'allenatore. Appena entrato in Accademia, Dedic non ha il coraggio di dire che il suo ruolo era attaccante (nel quale ha segnato anche molti gol) e comincia a giocare largo a destra (facendolo anche molto bene). Ma il feeling con la porta non svanisce, anzi è una caratteristica che lo rende un esterno difensivo moderno.
Tecnica, estro e quella predisposizione a correre veloce lungo la fascia per poi tagliare improvvisamente dentro al campo. Con la stessa energia che aveva da bambino, come se fosse ancora sugli sci visto che gli avversari fanno fatica a stargli dietro. Ma non sono mancati nemmeno i gol, 8 al Salisburgo con 9 assist anche a referto.
Caratteristiche che hanno permesso a Dedic di diventare un punto fermo del Salisburgo 2023/2024 di Struber, tanto che all'età di soli 21 anni è diventato il capitano della squadra. La personalità non gli è mai mancata. A partire da bambino quando provava a farsi rispettare dai fratelli di dieci anni più grandi fino ad oggi, che vuole prendersi la scena nel panorama del calcio europeo.