Primi giorni giallorossi per Alisson Ramsés Becker, nuovo portiere della Roma. Oggi è avvenuta la sua presentazione dal ritiro a Pinzolo, dopo l'acquisto per 7,5 milioni di euro dallo Sport Club Internacional. Numero 1 della Nazionale brasiliana, Alisson arriva alla Roma con grandi aspettative e, ad oggi, è lui il titolare indiscusso nella formazione di Spalletti. Ha scelto la Roma, preferendola alla Juventus. Il perchè lo spiega lo stesso Alisson: "E' molto semplice. Ho scelto la Roma per la fiducia che ha riposto in me. Da subito mi hanno trattato da grande portiere, ho fatto la scelta giusta".
Le voci su un possibile ritorno di Szczesny in maglia giallorossa non sembrano però distrarlo dal lavoro sul campo: "Sono concentrato sul mio lavoro e molto felice di essere qui, nel club che ha avuto nelle sue fila Falcao, un idolo di Internacional e Roma, spero di ripercorrere le sue gesta. Non do molto valore a quello che succede fuori dal campo - continua il brasiliano - devo dimostrare il mio valore e ripagare i tifosi, lo staff e il mister. Szczesny? Personalmente non è un tema importante. Lui è un grande portiere, ma ci sarà concorrenza leale tra noi. Sono qui per ripagare la fiducia che hanno avuto in me. Darò il mio meglio".
Come per ogni portiere, l'arrivo in Italia è il massimo al quale si possa aspirare, vista la presenza in Serie A di uno dei totem del ruolo : "Sono cresciuto con il mito di Buffon, è sempre stato un mio idolo e l’ho sempre ammirato tantissimo. Negli ultimi anni ho apprezzato anche Neuer. Buffon è più forte tecnicamente, Neuer ha più forza fisica e velocità. Ma sono entrambi grandi portieri". Il salto dal campionato brasiliano a quello italiano però è sempre un grande passo per un sudamericano. Differenti metodologie di lavoro e, forse, ritmi più elevati. Alisson però non sembra essere preoccupato: "Differenze? Ne ho trovate alcune sull'allenamento specifico per noi portieri e su alcuni aspetti tecnici. Il resto dell’allenamento con mister Spalletti è molto simile".
In questi primi giorni di ritiro però quello che si è notato molto sono stati i continui colloqui tra Alisson e Spalletti. Richieste specifiche su come far ripartire l'azione, molto gioco con i piedi e suggerimenti su come comunicare con tutto il reparto arretrato. "E' vero, ho parlato con il mister - dice il brasiliano - Mi ha spiegato come avviare l'azione. Nella mia carriera ho cercato di giocare con i piedi, dando sempre un occhio al calcio europeo. Quello che cerco di fare è mettermi sempre a disposizione dei compagni per essere una risorsa aggiuntiva. Posso migliorare e qui mi concentrerò con le uscite di palla tra i piedi.
Conclusione sul capitano Francesco Totti, riguardo al quale Alisson racconta un curioso aneddoto familiare: "Per me significa moltissimo essere in squadra con lui. E' un idolo mondiale. Mio nipote si chiama Francesco in omaggio a lui, ma non ho ancora avuto l'occasione di parlare con lui, visto che non parlo ancora bene l'italiano".