Alessandria chiama PyeongChang: nel segno di Fischnaller
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Data: 14/02/2018 -

Alessandria chiama PyeongChang: nel segno di Fischnaller

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Fischnaller. Origini altoatesine non chiare, di più. Cognome stra conosciuto per quel che riguarda le discipline invernali: basti pensare che alle Olimpiadi di PyeongChang i Fischnaller figuranti tra gli azzurri sono ben 3. Domink e Kevin per lo slittino e Roland invece per lo snowboard alpino. Ma c’è un Fischnaller capace di distinguersi anche nel calcio. Si chiama Manuel e gioca con la maglia grigia dell’Alessandria. Stasera col suo gol ha regalato ai suoi l’accesso alle Semifinali della Coppa Italia di Serie C. “Peccato che non ho vinto la medaglia… ma io mi concentro sul calcio”, esordisce scherzando proprio “Fisch” nel post partita. Riguardo al calcio non ha mai avuto dubbi nonostante fino a 12 anni avesse praticato contemporaneamente calcio e atletica anche grazie a mamma Waltraud, ex giavellottista di livello nazionale. “Ero campione provinciale nei 100 metri ostacoli. Ricordo ancora la finale: sono caduto sull’ultimo ostacolo, ma ciononostante ho vinto lo stesso…”. Però il calcio è sempre stata una vera e propria questione di famiglia. Passione trasmessagli prima da papà Alfred e poi dal fratello Hannes. “Mio papà è stato un buon attaccante in Prima e Seconda Categoria, col Luson, la squadra del paese in cui è nato. Mi raccontano che voleva sempre il numero 10 e la fascia di capitano… Però papà non mi ha mai spinto a giocare a calcio. Andavo a vedere gli allenamenti di mio fratello Hannes e lì iniziò tutto”. Fino a vesire la maglia della Juventus nel 2010. “Mi presentarono alla squadra e a me, milanista, tremarono le gambe...”. In bianconero vinse anche un Viareggio. “I miei compagni d’attacco erano Immobile, Iago Falque e Esposito, ho segnato tre gol nel torneo di Viareggio che abbiamo vinto e in due-tre occasioni mi sono allenato con la prima squadra”. Emozione indescrivibile: “Non dimenticherò mai la prima volta con la Juve dei grandi. La mattina ricevetti una telefonata da mister Ferrara, che al tempo allenava la Juve, il quale mi disse che Del Piero era bloccato dall’influenza e che dovevo sostituirlo io in allenamento”. Una chiamata dell’ultimo momento ma... che importa. “Quando sono arrivato al centro sportivo di Vinovo, la squadra era già radunata a centrocampo. I 40 metri di campo che ho fatto per raggiungerli, me li ricordo ancora. Mi tremavano le gambe e l’imbarazzo è cresciuto quando mister Ferrara mi ha presentato a tutti quei campioni che prima di allora avevo visto solo in televisione”. Il presente ora è sempre in Piemonte però ad Alessandria, dove è arrivato nel 2015 e dove in questo 2017/18 sta vivendo la sua stagione più prolifica con 8 gol e 4 assist tra tutte le competizioni. Sognando di raggiungere le 18 reti stagionali, suo record ai tempi del Sudtirol. Per poter essere sempre più protagonista, non alle Olimpiadi invernali di PyeongChang dove i Fischnaller a farsi valere sono altri ma con la maglia grigia dell’Alessandria, dove invece sta diventando un insostituibile di Marcolini.



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