L'Ajax si gode il proprio trionfo. La squadra olandese, battendo la Juventus allo Stadium, vola in semifinale di Champions League. Un traguardo che mancava dalla stagione 1996-1997, da una vita ormai. Gran merito va, ovviamente, al vivaio. Contro i bianconeri i Lancieri hanno schierato per la 1751esima partita consecutiva almeno un calciatore proveniente dalle giovanili. Incredibile.
De Ligt, Van de Beek, De Jong, Blind e Mazraoui solo per citarne alcuni: "E' normale che in molti se ne vadano - ha commentato nel post gara Ten Hag - non siamo il Real, il Barcellona, il City o la Juve. Ma tranquilli, il nostro vivaio è forte". Beh, come dargli torto.
L'Ajax ci ha costruito una filosofia su questo. Anche una società, volendo. Negli ultimi dieci anni sono stati incassati oltre 280 milioni dalla cessione delle giovani promesse. Da Klassen a Eriksen, da Sneijder a Babel. Infine de Jong, che il Barcellona ha aquistato per 86 milioni di euro complessivi.
L'obiettivo è sempre il solito, ovvero far debuttare in prima squadra almeno due calciatori dell'Under 19 durante la stagione. Merito di allenamenti all'avanguardia e dell'utilizzo della tecnologia. Secondo un'indagine Uefa - considerando prodotti del vivaio quei giocatori rimasti ad Amsterdam per almeno tre anni fra i 15 e i 21 anni di età - l'Ajax rappresenta il miglior esempio possible di vivaio. Più di Dinamo Kiev e Partizan Belgrado, che chiudono il podio di questa speciale classifica.
Insomma, un modello da seguire per alcuni. Uno "stile di vita" che ha portato gli olandesi a potersi giocare le semifinali di Champions League. E chissà adesso questi "ragazzini" fin dove potranno arrivare.