Simpatico, sorridente. Il tipico sudamericano! Nella vita, Rodrigo Aguirre ha imparato a non perdere mai il sorriso. Nemmeno quel maledetto giorno in cui gli dissero che forse avrebbe dovuto smettere di giocare. “Ricordo che un giorno mi prese un forte dolore al cuore, mancava una partita alla fine del campionato e poi sarei andato in Turchia con la mia Nazionale a giocare il Mondiale Under 20. Così mi portarono in ospedale, ma nessuno riusciva a capire che cosa avessi. Sono rimasto lì otto giorni, ho avuto tanta paura: sembrava che dovessi smettere di giocare. Poi si scoprì che era un’infezione cardiaca, ma per fortuna ce l’ho fatta non oso nemmeno immaginare una vita senza calcio…”.
Eppure di momenti difficili ne ha passati! A cominciare dai primi sei mesi all’Udinese. Poco spazio, tanta concorrenza. Giorni difficili, tristi. “Sì non ero per niente felice, anche se l’importante è non perdere mai il sorriso. Ho giocato poco, Colantuono non aveva molta fiducia in me e così ho chiesto di andare via. Ora tornerò a Udine a fine prestito, sicuramente sono migliorato”. Tornerai ma non troverai Di Natale… “Mi dispiace davvero tanto! Totò è un campione, un esempio da seguire. Mi dava spesso consigli. Mi diceva di non portare troppo palla e alcuni movimenti che a me sembravano difficilissimi per lui erano quasi un gioco. E’ una leggenda!”.
Poche settimane e poi tornerà in Friuli. Per restare? Chissà. Ora, però, Aguirre non ci pensa. Vuole godersi fino in fondo il ‘suo’ Perugia. Gli sono bastati pochi allenamenti e un paio di partite per conquistare tutti. Dribbling, giocate, assist ma soprattutto tanta voglia di rifarsi. Perché lui non molla mai. Chiaro, deciso, come quando parla del suo obiettivo, meglio ‘promessa’: “Voglio fare 20 gol in Serie A!”. Parla del Perugia poi, gli occhi gli brillano. E’ felice come un bambino. Un fanciullino, magari di pascoliana memoria, che finalmente ha ritrovato se stesso: “Perugia è bellissima. La amo! Finalmente – racconta a GianlucaDiMarzio.com - ho trovato un allenatore che mi dà fiducia e anche a livello personale ho avuto un buon rendimento, peccato non aver raggiunto i playoff! A prescindere da dove giocherò sarò sempre legato e tiferò Perugia!”. Si tiene abbottonato, perfetto italian style, poi puntualizza: “Mi piacerebbe rimanere un altro anno qui, ma non dipende solo da me! Aspettiamo un po’, certo a Udine c’è tanta concorrenza e io ho bisogno di giocare”.
Il rammarico per i mancati play-off è forte, traspare chiaro dalla sua voce. Così come traspare tutto il suo entusiasmo per quella ricerca della felicità che dopo mille peripezie sembra finalmente esser arrivata. E fuori dal campo? “Sono un romanticone e da buon romanticone lo ripeto: Perugia, ti amo! Mi piace guardare film romantici e odio perdere. Ecco chi è Rodrigo Aguirre in una frase”. Un guerriero dal cuore tenero… “Mi manca tanto la mia mamma che ora è in Uruguay con mio fratello e mia sorella. Ho vissuto tutta la vita con lei. Certo un giorno mi piacerebbe tornare in Uruguay, è la mia terra. Ma anche l’Italia mi piace, soprattutto il cibo. E pensare che i primi mesi che ero qui non mangiavo niente…”.
Ora invece non può fare a meno di pasta e pesce. Si è ‘italianizzato’ Aguirre. “No, dai il mio Paese non lo cambio con nessun altro al mondo”. E nemmeno Luis Suarez? Risata generale. “No, no. Lui è il mio modello. E’ unico”. Ma occhio a dirlo troppo forte che noi italiani non abbiamo mica un bel ricordo… “Ahhh il morso! Per lui in campo ogni palla è la vita, quel gesto lì non ho ancora capito perché lo ha fatto”. Idolo Suarez ok, ma spesso ti fanno giocare esterno. Lo sanno che vuoi ‘emulare’ il Pistolero? “Sì infatti mi sento più una prima punta. Ma pur di giocare, dove mi mettono sto”.
E’ incredibile Rodrigo, davvero. Perché non perde mai il sorriso. Nemmeno quando racconta…”Sono svenuto due volte nella mia carriera! Una quest’anno a Lanciano e un’altra in Messico. Ho perso proprio i sensi”. Te lo dice in maniera normale, tranquilla. Sembra un film. La paragoneresti la tua vita ad un film? “Sì, ma solo uno romantico…”.
Si gode le ultime settimane a Perugia (forse). Scettro in mano e corona in testa per continuare a stupire in queste ultime partite. Non mollare AguirRE biancorosso!