Un religioso, e rispettoso, silenzio. Elegante, come era lui: così Milano, a Sant'Ambrogio, saluta per l'ultima volta Cesare Maldini che ci ha lasciato domenica scorsa all'età di 84 anni. Sono arrivati in tanti per l'ultimo saluto ad una bandiera ed un simbolo del Milan, ma anche di tutto il nostro calcio. C'è il "suo" Milan al completo, guidato dall'ad Galliani e dal Presidente Silvio Berlusconi, ci sono i fiori della Juventus rappresentata da Marotta, c'è la Primavera rossonera di Brocchi, ci sono Zanetti e Toldo a rappresentare l'Inter, ci sono anche Di Biagio e Pizzul, Valerio Fiori e Filippo Galli, c'è Cannavaro, c'è pure Nevio Scala che lo ricorda come un "uomo elegante nel vestire e nell'anima". Si unisce anche il ct dell'Under 21 al ricordo, Maldini "una grande persona, che mi ha dato molto dal punto di vista calcistico e umano. Oggi siamo qui per ricordare una persona che ha dato tanto al calcio italiano e ha legato tutti con la sua semplicità".
Per l'ultimo saluto, sono arrivati anche tanti ex rossoneri come Shevchenko, Ambrosini, Inzaghi, Seedorf, Ba, Serginho, Tassotti e Massaro, ma anche una delegazione, capitanata dal dg Comi e dal Presidente Cairo, di quel Torino di cui ha vestito la maglia per una stagione, e il Presidente di B Andrea Abodi e quello del CONI Giovanni Malagò.
Un lungo, scrosciante applauso ha accompagnato il feretro all'interno della Basilica di Sant'Ambrogio, tante le lacrime dei familiari che lo hanno seguito. Perché se ne va una parte importante della loro vita, ed una colonna fondamentale del nostro calcio. Addio, Cesare. E grazie di tutto.