Se questo è un sogno, non svegliateli. Lasciateli godere, lasciateli cantare, lasciateli ballare. Questa è la sera della festa e, a Crotone, nessuno ha voglia di andare a letto. I nove punti ottenuti a fine girone d’andata sembravano una condanna. Alzi la mano chi non abbia detto almeno una volta ‘beh la lotta salvezza è già bella e chiusa’. Invece no signore e signori, perché se in coda a questa entusiasmante serie A il cuore di due squadre ha palpitato fino al novantesimo della 38esima giornata, il merito è solo del Crotone. Di Nicola e dei suoi ragazzi, di una società che ha creduto in un uomo prima che in un allenatore, sostenendolo senza remore fino a raccogliere i frutti di una rimonta straordinaria. E’ la salvezza di Falcinelli, dodici gol in stagione e una maglia azzurra che luccica nel suo armadietto. E’ la salvezza di Nalini, prima doppietta in serie A dopo aver girovagato tra supermercati e fabbriche. E’ la salvezza di Cordaz, impreziosita da tre rigori parati al primo anno di A. Definire i contorni di una tale impresa sarebbe senza dubbio complicato, come disegnare a occhi chiusi la Venere del Botticelli. Stessa bellezza, diverse sensazioni che noi proviamo a spiegare in sette semplici parole.
C come Conferma
Se 34 sono i punti che significano salvezza, quello più importante è senza dubbio la conferma di Nicola. Due punti nelle prime dieci partite, nove al termine del girone d’andata. Ordini dall’alto? Si va avanti. Il baratro si avvicina, il Crotone non riesce a risalire. La svolta però arriva il 2 aprile. Ferrari e Falcinelli regalano i tre punti in casa del Chievo, da lì in poi è un turbinio di emozioni. Diciassette punti in otto partite, con in mezzo anche la straordinaria vittoria sull’Inter. Il Crotone si salva, la scelta della società paga, Nicola piange lacrime di felicità e di... fatica dal momento che adesso dovrà tenere fede alla scommessa fatta alla vigilia di Crotone-Inter: "Sono pronto a tornare in bicicletta da Crotone a Torino se riusciremo a salvarci". Detto fatto, Davide Nicola si prepara adesso ad un'altra impresa!
R come Rimonta
Difficile dare un senso agli ultimi due mesi vissuti a Crotone. Sentimenti contrastanti, poche parole e tanto sacrificio. Allenamenti in spiaggia e corse nel silenzio di Steccato di Cutro. Nessun proclama, solo sudore. Il risultato? Una rimonta che sa di impresa, un sogno tirato fuori da un cassetto che, adesso, merita di rimanere aperto.
O come Obiettivo
Se la parola scudetto si è rivelata essere sempre un tabù per le squadre in lotta nella parte alta della classifica, il termine salvezza per il Crotone è sempre stato l’Obiettivo con la O maiuscola. Nessuna remora, nessun timore. Solo uno scopo, meritevole di essere raggiunto. Fatica? Tanta, ma almeno quel traguardo è stato finalmente tagliato.
T come Tenacia
Attendere il 30 ottobre per la prima vittoria, giocare lontano da casa per i primi mesi e scendere in campo senza l’entusiasmo del pubblico. Difficile resistere vero? Soprattutto per una neopromossa affacciatasi per la prima volta sul palcoscenico della serie A. Eppure Nicola e i suoi uomini non hanno mollato, dando prova di tenacia e solidità. Il ritorno allo Scida ha fatto il resto, festeggiare la salvezza sotto gli occhi di una città in festa è il giusto coronamento di una rincorsa durata ben nove mesi.
O come Orgoglio
Una popolazione che non riempirebbe nemmeno San Siro, ma un entusiasmo da far invidia anche al Bernabeu. La salvezza del Crotone è l’emblema dell’orgoglio rossoblu, rimasto intatto anche dopo le 21 sconfitte arrivate nelle prime 29 partite. Un motore diesel lento a carburare che, nel momento decisivo, ha regalato lo strappo necessario per raggiungere l’obiettivo.
N come Nalini
Lavorava all’Aia nel reparto Wurstel, poi anche saldatore alla Cordioli. Oggi Nalini è il volto della salvezza del Crotone, l’autore dei due gol che hanno steso la Lazio e regalato ai rossoblu un altro anno di serie A. L’altro è senza dubbio Falcinelli, ma non ce ne voglia l’attaccante di Marsciano se i riflettori stasera li puntiamo su Nalini, autore dei suoi primi due gol in serie A proprio nella notte più importante. “Prima guadagnavo 800 euro al mese, adesso 10.000. La mia visione della vita però non è cambiata”. La prospettiva del Crotone invece sì…
E come Emozioni
Uno stadio in festa, un urlo che si leva verso il cielo, un insieme di cuori che battono al ritmo di serie A. Le emozioni dello Scida non si possono descrivere, per quelle ci sono le immagini. Basta guardarle per capire l’effetto che fa. Ben… rimasto Crotone, la A ha bisogno del tuo entusiasmo!