La questione Totti è esplosa come una bomba in tutto l’ambiente giallorosso. L'intervista rilasciata ieri sera al TG1 questa mattina ha portato all’esclusione del capitano giallorosso dai convocati di Luciano Spalletti per il match di questa sera contro il Palermo. Ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. Abel Balbo, ex centravanti giallorosso e compagno di squadra dello stesso Francesco Totti, ha rilasciato alcune dichiarazioni su una situazione che sta incrinando un rapporto d’amore viscerale tra Roma, la Roma e la sua bandiera più importante. L’attaccante argentino però, per rispetto nei confronti dei protagonisti, non vuole entrare nel rapporto tra l’allenatore e il capitano: “Riguardo l’esclusione tra i convocati di questa sera è giusto che non dica nulla. Non so cosa si sono detti e cosa non si sono detti Francesco e Spalletti. Sono questioni interne e non conoscendo bene le dinamiche dello spogliatoio non è corretto parlare".
Per Balbo però questo finale di carriera, che sembra ormai prossimo, deve avere un risvolto diverso da quello che si sta delineando. Da ex compagno di squadra ed ex campione ormai ritiratosi dal calcio, Balbo spende parole al miele per Francesco Totti, dando anche un consiglio all’uomo: “Francesco merita di finire la carriera alla grande – ha continuato - E’ un grande campione. Credo però che lui debba capire che arriva un momento, dove siamo passati tutti, che è la fase finale della carriera. Un momento in cui non sei più protagonista. E’ difficile soprattutto passare mentalmente e fisicamente da essere protagonista a non esserlo più. E capisco bene che non è facile da affrontare e accettare questa situazione”.
Infine Balbo parla anche del futuro di Totti, alla luce delle dichiarazioni dello stesso capitano giallorosso, che ieri aveva dichiarato come da qui in avanti avrebbe “valutato qualsiasi cosa dovesse uscire”. “Se Francesco vuole continuare a giocare può farlo - prosegue - Sarebbe giusto finisse la carriera a Roma, ma se vuole fare un’esperienza all’estero, magari per imparare una lingua o fare un’esperienza di vita, può ancora tranquillamente farlo. Sicuramente però non in Italia, non vestirà mai un’altra maglia che non sia quella della Roma”.
Marco Juric