Un volo per l’Italia e un nuovo mondo da scoprire. Un viaggio, una cultura, una cucina. Soprattutto, una squadra di calcio. Che sia di Serie A o di Terza Categoria, cambia poco: quando il pallone parla italiano, Abdullah Kabbani ne è follemente attratto. La sua bio su Instagram è il biglietto da visita che non t’aspetti: “100% ciociaro”. Il Frosinone è la sua squadra del cuore, Riad - capitale dell’Arabia Saudita - la sua terra di appartenenza.
“Eppure, appena ho un po’ di tempo libero, viaggio in Italia alla ricerca di qualcosa di nuovo. Ultimamente, sono rimasto affascinato dal mondo della Virtus Vecomp di Verona”, racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com. A scambiarci due chiacchiere, sin dalle prime battute ci si può rendere conto che al telefono c’è un vero e proprio oracolo del pallone: Abdullah sa tutto. Il calcio e l’Italia sono la sua mania e lui ne è consapevole: “Sono informato su tutti i campionati italiani. Tempo fa, ho guardato dal vivo il match tra le formazioni Under 19 di Bra e Arconatese”.
Ventitré anni da compiere a fine mese, l’amore di Abdullah per il pallone è iniziato quando era bambino. “Mi regalarono una maglia da calcio dell’Inghilterra, ma mi andava davvero troppo grande. Così mia mamma tornò al negozio per prenderne una più piccola e una volta a casa mi diede quella bianconera di Del Piero. Mi innamorai di quei colori, poi di Alex, e nel giro di poco tempo di tutto il calcio italiano”. La passione, con il passare del tempo, si è trasformata in una vera e propria ossessione, specialmente da quando Abdullah è diventato abbastanza grande da poter viaggiare in Italia ogni volta che lo desidera.
“All’Allianz Stadium non ci sono mai stato, all’Olimpico neppure. Da quando ho scoperto il Frosinone, infatti, faccio il tifo soltanto per loro, e quando c’è da andare allo stadio scelgo sempre il Benito Stirpe”. L’amore per la Ciociaria è nato durante una delle sue tappe italiane. “Adoro il Veneto e la polenta, il Piemonte, la Toscana. Sono stato un po’ dovunque, ma amo il verde e le zone montuose più del mare - racconta Abdullah, laureato in economia e tirocinante presso l’Ambasciata Italiana -. Qualche anno fa, durante una delle mie escursioni, mi ha incantato la Ciociaria e ho scoperto il mondo gialloblu: adesso, Ciofani è diventato un vero e proprio idolo per me”.
Lo scorso anno, allo stadio, Abdullah ci è andato “5-6 volte”, e quest’anno la salvezza non gli sembra un traguardo irragiungibile: “Bisogna crederci, sarà difficile ma ce la possiamo giocare”. Anche perché, quest’anno, “Ciano e Sportiello stanno regalando grandi emozioni”. Pazzesco, vero? Un ragazzo di Riad tifoso del Frosinone, che ha imparato l’italiano a furia di sentire i telecronisti in tv per poi perfezionarlo con Silvia, la sua insegnante privata originaria della Sicilia. Già, pazzesco. Eppure, non siamo ancora a niente: Abdullah è una sorpresa continua.
“Non capisco perché, ma dalle mie parti ci sono tanti italiani che non se ne fregano nulla del vostro calcio. O meglio, pensano solo alle grandi squadre. L’anno scorso mi trovai a parlare con un italiano di Pergolettese-Crema, un derby che mancava da più di 40 anni! Ma a lui non importava granché. All’Ambasciata, invece, ho conosciuto un carabiniere di un paesino vicino Udine, che mi ha regalato la maglia del Palmanova Calcio”.
A proposito di maglie: Abdullah le colleziona, a casa ne ha più di duecento. “Almeno un centinaio soltanto di squadre italiane, più di 70 squadre diverse. Alcune sono riuscito anche a farmele autografare, come quella di Pazzini dell’Hellas o Perica dell’Udinese. E poi, Dybala del Palermo. Avevo visto che Paulo era in vacanza nel mio Paese, e solitamente quando i vip vengono da queste parti non amano essere disturbati. Io, però, ho puntato sul romanticismo e sono andato da lui con la sua maglia rosanero. Me l’ha autografata, era emozionato: sono riuscito nel mio intento”, scherza Abdullah.
Nel coltivare la sua passione, nel corso degli anni, Abdullah si è dimostrato disposto a fare follie, anche a livello economico. “L’anno scorso sono andato a vedere Parma-Cremonese, e volevo a tutti i costi una maglia della Cremonese: non se ne trovano mica, in giro! Così, a fine partita, mi sono messo a cercare un accordo con un tifoso della squadra ospite, che me l’ha ceduta per 100 euro. Ho trascorso così tanto tempo a contrattare che ho perso il treno e mi è toccato trascorrere una notte in stazione…”.
In futuro, ad Abdullah piacerebbe lavorare nel mondo del pallone. “Gli studi che ho fatto finora mi fanno credere che potrei provare a lavorare come direttore generale, o comunque nel settore economico di un club. A volte, però, penso che sarebbe entusiasmante anche operare come intermediario tra l’Italia e l’Arabia. Credo che giocatori come Ciccio Tavano, Ragatzu o Catania, che in Italia giocano in Serie C, farebbero la fortuna di molte squadre del mio Paese".
"La mia famiglia e i miei amici mi supportano da sempre in questa passione, li ringrazio e spero di riuscire in quello che voglio. L’anno scorso, durante la festa-promozione del Frosinone, ho letto una frase su uno striscione. “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. Credo che il calcio possa dare tanto nella vita di tutti i giorni, ci insegna molto”
Intanto, a modo suo, una maniera per entrare a far parte del mondo del pallone Abdullah l’ha già trovata: “Ho parlato con i dirigenti dell’Enna (squadra militante nel campionato di Promozione Siciliana, ndr) e il mio nome apparirà sulle maglie della formazione Under 19. Sarò il loro sponsor, abbiamo raggiunto un accordo economico e sono molto soddisfatto di questo traguardo”. Già... pazzesco.
