Marcello Lippi a 360°. L'ex ct azzurro ha rilasciato una lunga intervista al Corriere Fiorentino in cui ha parlato di tanti argomenti, dalla nazionale (compresa la sua del 2006: "Una vittoria indimenticabile, la più bella che un allenatore possa sognare") alla sua esperienza in Cina, dalla Fiorentina di Sousa e Corvino a quando è stato a un passo dalla panchina del Milan: "Se torno davvero in Cina? Ci sto pensando. Fino a qualche settimana fa le prospettive erano diverse, avevo firmato una sorta di pre-contratto con la Figc per un ruolo di direttore tecnico e iniziato a lavorare. Per due mesi ho partecipato attivamente alla scelta di Giampiero Ventura come nuovo ct, poi sappiamo tutti com'è andata a finire. In Cina sono stato molto bene, la città in cui vivevo era bella e vincevamo spesso. Un'esperienza entusiasmante, vissuta assieme al mio staff quasi come se fosse un servizio di leva: eravamo tutti senza mogli, ogni sera a cena in un ristorante diverso. Conservo ricordi piacevoli. Forse sto trovando il ritmo giusto per andare avanti: tre anni di lavoro e uno e mezzo di riposo (ride, ndr). Io al posto di Mihajlovic? Tutto vero. Il contatto era talmente vero che avevo già riunito il mio staff con cui lavoro a casa mia, dicendogli di tenersi pronto. Poi il Milan vinse 2-0 con la Fiorentina alla prima giornata del girone di ritorno, infilò un filotto di risultati positivi e tutto è sfumato. Galliani ci ha provato in 3-4 occasioni a portarmi al Milan e ho sempre detto di no, ma stavolta avevo dato la mia disponibilità". Spazio poi a qualche considerazione su Antonio Conte e Gennaro Gattuso: "Conte è un leader naturale, lo è sempre stato anche in campo. Agli Europei aveva costruito una squadra caratterialmente forte e con uno spirito di gruppo con molti punti di contatti con la nostra del 2006, alla fine è mancata solo un po' di fortuna ai rigori con la Germania. Gattuso reduce da un'estate paradossale? Rino è così: butta tutto se stesso nelle cose che fa e se vede qualcosa di poco chiaro si arrabbia. Ma è veramente una persona eccezionale, una di quelle che qualsiasi cosa scelga di fare la fa bene, riuscendo a trascinare tutto l'ambiente circostante. Guardate i tifosi del Pisa quanto lo amano. Vi racconto un aneddoto: prima del Mondiale era infortunato, ma mi disse "Se non mi porti, mi incateno al pullman". Fa parte del suo modo di essere".
Infine, Lippi ha parlato anche della Fiorentina di Sousa, sul mercato e su cosa si aspetta dalla squadra viola: "Stimo molto Paulo e ricordo con emozione quel centrocampo juventino che, oltre a lui e Conte, puntava pure su Deschamps: guardate dove sono arrivati adesso. Credo che Paulo lo scorso anno abbia fatto un girone d’andata strepitoso. Poi in quello di ritorno la squadra è calata, ma resta un tecnico di sicuro valore. Vedo crescere un feeling forte tra lui e Corvino e questo non può che essere un segnale positivo per l’ambiente viola. In estate sono arrivati alcuni giovani: onestamente non li conosco tutti, ma sono certo che pure quest’anno la Fiorentina sarà protagonista, anche se quella di Alonso è stata una partenza pesante”.