Più forte di prima. Così, Stiliyan Petrov è pronto a tornare in campo a tre anni dal suo ritiro. Con la maglia Claret and Blue dell'Aston Villa, ovviamente. Lì, a Birmingham, sponda “Villans”, Petrov è stato il capitano dal 2006. Squadra della sua vita, senza se e senza ma. Ora, l'ex capitano della Nazionale bulgara è atteso da un ritorno in campo che profuma di favola.
Una scelta d'amore a oltre quattro anni dalla sua ultima apparizione con l'Aston Villa, datata 24 marzo 2012, in casa dell'Arsenal. Di lì a pochi giorni, Petrov avrebbe fatto i conti con la diagnosi di una leucemia acuta, dramma che lo avrebbe portato, un anno dopo, ad annunciare il ritiro dal calcio professionistico. Nel mezzo, fino a oggi, la fondazione a suo nome per i malati di leucemia, la panchina dell'Under 21 dei “Villans”, qualche partita (con gol) nella squadra amatoriale dei Wychall Wanderers, e l'incarico, nel 2015, di assistente tecnico dell'allenatore e amico Tim Sherwood.
Su tutto, sempre il grande affetto dei tifosi che fin dall'inizio della battaglia contro la leucemia - oggi sconfitta - non hanno mancato di rendergli omaggio. 36 anni e un annuncio, arrivato poche ore fa, che per Petrov “era una priorità”. Da inizio anno, i duri allenamenti quotidiani che lo hanno portato ad essere “vicino alla forma del 2012 prima del ritiro forzato”, le sessioni con la squadra Under 21 e un ritiro in Austria la prossima settimana, agli ordini del nuovo allenatore Roberto Di Matteo, che sa di premio alla vita. “L'ultimo ostacolo sarà ancora più duro ma sono fisicamente e mentalmente pronto a superarlo ”.Si riparte dalla Championship, campionato in cui l'Aston Villa si troverà a giocare dopo ben 28 anni. Questione da poco, però: si può rinascere a 36 anni, in seconda divisione, se a battere è il cuore Claret and Blue di Stilyan Petrov.
Marco Da Pozzo