Dalla Sampdoria di Mancini all’Honved di Puskas. Mica male la parabola di Marco Rossi da giocatore prima ad allenatore poi. In mezzo anche un paio d’anni da calciatore tra Messico - nell’America - e Germania, con la maglia dell’Eintracht Francoforte. Perché il viaggio ed il pallone fanno parte da sempre del suo DNA. “Sono uno che cerca di tenere la mente aperta - racconta a gianlucadimarzio.com - e anche a 52 anni studio e mi aggiorno. Viaggiare ed avere l’opportunità di farlo per lavoro ti aiuta eccome”.
Ma se alla base delle sue esperienze da calciatore c’era la voglia di scoprire nuove realtà, la ragione del suo viaggio verso l’Ungheria è un’altra. “ Più che altro la definirei una scelta dal fatto che in Italia non ho mai avuto l’opportunità di allenare in categorie decenti”. Lo ammette con quel giusto pizzico di amarezza. Quella di chi sa di non aver avuto le occasioni giuste. “Ho allenato per 5 stagioni nella vecchia C1 ma partendo sempre con squadre candidate alla retrocessione prima ancora dell’inizio del campionato”. L’ultima stagione a Cava dei Tirreni fu quella della svolta. “Mi successe l’impossibile e per me da allora l’Italia è un discorso chiuso”. Ma non il calcio, che per Marco Rossi è sempre stata una passione unica.
“Nel 2014 mi si è presentata questa opportunità dell’Ungheria in maniera del tutto casuale. Ero a Budapest con un amico e ho conosciuto l’ex direttore sportivo Fabio Cordella. Ci siamo subito trovati e appena ebbe l’opportunità mi ha chiesto di diventare l’allenatore della prima squadra”. Detto, fatto. Subito una stagione di buon livello ed un ricordo talmente tanto positivo dal ricevere una nuova chiamata nel febbraio 2015 dopo un breve periodo di esonero dovuto anche al cambio societario. “ Adesso siamo alla metà della stagione e non siamo mai stati così vicini alla vetta della classifica. Quest’anno il campionato sembra essere molto aperto e racchiude tante squadre in pochi punti”. La vittoria di sabato contro la capolista Vasas è solo l’ultima tappa di una cavalcata davvero impressionate dell’Honved che ha ben impresso il marchio del made in Italy. Con Marco Rossi, infatti, ci sono il suo storico vice Cosimo Inguscio ed il nuovo collaboratore Giovanni Costantino. Loro in panchina e Davide Lanzafame in campo che tra gol (già 7 in stagione) ed assist (3) è già il leader della squadra.
L’obiettivo è la conquista di un posto valido per l’accesso all’Europa League: l’occasione ideale per Marco Rossi per viaggiare ancora. Sì, ma questa volta stando seduto saldamente sulla panchina dell’Honved.