Nonostante la sconfitta per 5-2, Pippo Inzaghi è soddisfatto della prestazione del suo Benevento contro la Roma. Il bicchiere è mezzo pieno per l’allenatore dei campani che ha analizzato il match dell’Olimpico ai microfoni di Sky Sport.
“Venire a Roma e fare dieci tiri in porta - esordisce Inzaghi - la squadra è stata molto brava, per 70 minuti abbiamo giocato alla pari sfiorando prima il 3-2 e poi il 3-3. Il risultato è bugiardo, mi tengo la prestazione. Giocando con questo spirito, per una matricola, è una grande soddisfazione”.
L’inesperienza, però, gioca ancora a sfavore del Benevento che ha un’arma per raggiungere l’obiettivo salvezza: “Siamo ancora un po’ inesperti - prosegue - paghiamo che alcuni giocatori sono all’esordio in Serie A. Venire a giocare con questa mentalità e questa voglia in un campo difficile come Roma: è questo quello che voglio. Al 99% una partita del genere la perdi, preferisco giocarmela. La squadra per salvarsi deve avere questo spirito”.
Inzaghi si è anche soffermato sui due rigori concessi dal direttore di gara, soprattutto su quello assegnato alla Roma: “Non capisco perché non lo vanno a rivedere. Il portiere mi dice che ha preso la palla. Non capisco cosa debba fare il portiere, oltre a prendere la palla. Questo non è mai rigore. I due rigori dati sono abbastanza simili. Se uno colpisce prima la palla non è mai rigore, non può scomparire. Questi episodi si possono andare a rivedere”.
Commento finale di Inzaghi su Ibrahimovic, ieri decisivo nel derby: “Ibrahimovic non mi sorprende - ammette - A 39 anni io ho smesso, lui sta facendo faville. Sono contento perché è un grande amico. Dopo quello che ha avuto (la positività al Covid-19, ndr) è un messaggio di speranza per tutti, è guarito benissimo. Tutto passerà e tornerà anche la gente allo stadio”.