Un biondo che illumina Leverkusen, capace di ribaltare in 18' non solo la sorte di una partita ma anche l'intera considerazione che la Germania ha per lui. Joel Pohjanpalo era un predestinato, ma per due anni è rimasto imprigionato nei ghiacci (da buon finlandese) della Zweite Bundesliga, in prestito. Prima Aalen, poi Düsseldorf: male. Pochi gol, nonostante a Helsinki avesse attirato su di sé le attenzioni di mezza Europa. Nella nuova stagione, invece, sembra essere cominciata la rinascita. E a un classe 1994 il tempo non manca.
Non che abbia avuto molto spazio al Bayer, ma quel poco gli è bastato. Schmidt gli ha dato fiducia, anche per l'assenza di Kießling. La sua risposta è stata chiara e decisamente inaspettata: gol al primo tocco contro il Borussia Mönchengladbach, entrato a 12' dalla fine; tripletta contro l'Amburgo, con soli 18' a disposizione. Sconfitta nella prima, ribaltone da 0-1 a 3-1 nella seconda. Nei suoi quattro tiri stagionali verso la porta avversaria, Pohjanpalo ha sempre fatto centro.
Da semi-sconosciuto con una buona nomea (gli accaniti di Football Manager lo sapranno) a presenza imprescindibile in avanti, anche solo per uno spicchio di partita. La scarsa vena realizzativa del Chicharito Hernandez - appena rientrato dall'infortunio - ha permesso alla stella del finlandese di riaccendersi. Di colpo, senza preavviso. E nel più bello dei modi. Boom, Boom, Boom, Boom: Pohjanpalo c'è, come quella vola a Helsinki, nel 2012, quando siglò una tripletta in 162 secondi. E si sente.