È stato il tormentone della settimana. Vediamo come eravamo 10 anni fa. Roma-Torino nel risultato è la stessa. Finì 3 a 2 nel maggio del 2009 all’Olimpico, risultato uguale oggi sempre nello stesso stadio. Allora a definire il risultato fu un rigore di Francesco Totti, oggi ci ha pensato El Shaarawy con un tiro preciso e attento. Allora ci pensò l’esperienza, oggi è la gioventù che regala i tre punti ai giallorossi che cominciano al meglio il 2019 raggiungendo per il momento il quarto posto.
Quella contro il Torino è stata la formazione giallorossa più giovane dal marzo 2017. Una media di 25 anni e 320 giorni, superata quella che vinse contro il Sassuolo ormai più di un anno fa (Dati Opta). Merito di Karsdorp, Cristante, Pellegrini, Kluivert, Under e Zaniolo tutti sotto i 24 anni.
Merito di Zaniolo sì, e del Zaniolismo. Quel modo diverso di interpretare il ruolo del trequartista. Di grinta e cattiveria sportiva, ne è l’esempio il gol. Ostinato nel ritentare la prima conclusione parata da Sirigu. Caparbio nell’uncinarla con i tacchetti e ripetere il tiro, questa volta letale. Il più giovane a segnare una doppietta in questa Serie A.
È stata la partita anche di Karsdorp, titolare in campionato dopo quasi un girone. L’ultima volta dal primo minuto è stata contro il Milan a fine agosto. Qualche giocata preziosa: un paio di uscite dal pressing con stile, un tunnel e tanti chilometri macinati sulla fascia destra. Quella parte di campo che Monchi aveva pensato di affidargli per molto tempo. Il doppio infortunio poi lo ha tenuto fuori fino a oggi, ora Di Francesco e la Roma sembrano averlo ritrovato.
Dei protagonisti questa Roma così giovane in pochi ricorderanno la partita del 2009. Allora qualcuno non aveva neppure compiuto 10 anni. L’unico ad esserci al tempo in campo, oggi a spingere la squadra dalla tribuna è Daniele De Rossi. Il capitano di una squadra così giovane da aver avuto bisogno di tempo per ingranare. Col Torino però è sempre 3 a 2 all’Olimpico. Oggi come 10 anni fa.
