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Exploit Verona: quanto è costata la rosa dell’Hellas

Una grande favola costruita con un piccolo budget. A dimostrazione che un lavoro ben fatto, e non solo nel calcio, ripaga. Il Verona sta stupendo tutti e se la sta giocando alla pari con tutta Serie A, dalla Juventus a Torino fino alla Fiorentina in casa: 18 punti in 13 giornate, nono posto in classifica e la seconda miglior difesa dopo i bianconeri di Sarri. Fare meglio di così, per una neopromossa, è difficile solo pensarlo. Il primo tassello di questo puzzle è stato inserito qualche giorno dopo la vittoria del playoff di B – ed è stata una scelta tutt’altro che ‘facile’ in quel momento storico per il presidente Setti e il ds D’Amico dopo l’impresa completata da Alfredo Aglietti, amatissimo dai tifosi – e si chiama Ivan Juric, una vera e propria scarica di energia che parte dalla panchina e arriva dritta al cuore di tutti i calciatori dell’Hellas. Il suo calcio in tre mosse: precisione, intensità, schiettezza. “Amrabat a riposo? No, resta in campo finché non muore”, ha detto una volta in conferenza.

Ironia a parte, la squadra va a 200 all’ora e finisce le partite stremata dopo aver dato tutto e anche oltre. Tanti i segreti, pochi (-ssimi) i soldi spesi in estate per completare la rosa. Per esattezza: 1,8 milioni di euro per acquistare il difensore centrale Amir Rrahmani dalla Dinamo Zagabria. Il resto è tutto a… 0. O quasi. Andiamo nel dettaglio: i giovani Salcedo (Genoa) e Pessina (Atalanta) sono arrivati in prestito con diritto di riscatto e contro riscatto, il ‘motorino’ Amrabat in prestito con diritto a 3,5 milioni dal Bruges, stessa formula per Verre dalla Samp e Adjapong dal Sassuolo. Il ‘colpo’ a livello economico sarà sicuramente Stepinski, preso a pochi minuti dalla chiusura del mercato di agosto per 5,5 milioni di euro. Ma, come detto, lo sarà, perché l’obbligo di riscatto dal Chievo parte dal prossimo anno. Non dimentichiamoci di Badu (prestito con obbligo in caso di salvezza dall’Udinese), Gunter (prestito secco dal Genoa), Tutino (prestito secco dal Napoli), Radunovic (prestito secco dall'Atalanta) e la coppia Veloso-Lazovic, presi a parametro zero. Tante idee e un’ottima programmazione a livello societario, senza dimenticare la 'cantera': la conseguenza diretta è che, ad oggi, vista così, la classifica del Verona di Setti lascia a bocca aperta. Ma l’obiettivo – salvezza – non cambia: e già in quel caso la favola da raccontare sarebbe davvero grandissima.

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Redazione

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