Il Palermo va a Messina, ma non chiamatelo Derby
Domenica i rosanero affronteranno al Franco Scoglio l’Fc Messina, per la quinta giornata del campionato di Serie D. L’atmosfera, però, potrebbe non essere quella delle grandi occasioni. Ecco perché
Occhio a non fare confusione. Cadere nell’errore, d’altronde, non sarebbe troppo difficile. Domenica al San Filippo, l’Fc Messina ospiterà il Palermo e l’illusione del derby potrebbe essere forte. Il termine, legato alla vicinanza territoriale, va anche bene, ma l'aspetto sportivo è altra storia. Testimonianza ne sono le raccomandazioni dei tifosi rosanero, susseguitesi nei giorni scorsi sulle piattaforme social.
Dopo le prime scaramucce, infatti, puntuale c'è stato il monito di non cedere alle provocazioni, insultando, o comunque, rispondendo a tono, a quanti per varie ragioni parlano di rivalità. Fair play tra cugini, ma non solo, perché il vero appuntamento per loro sarà quando il calendario proporrà l'incontro con l'Acr Messina, altra squadra dello Stretto presente nel Girone I di Serie D. Paradosso ulteriore, gli ottocento biglietti riservati ai tifosi del Palermo verosimilmente finiranno, mentre la prevendita non procede alla stessa velocità sulla sponda giallorossa.
Legittimo diventa, allora, chiedersi da dove nasca un simile intrigo e la risposta, bene precisarlo, è piuttosto complicata. L'Fc Messina sorge dalle ceneri del Città di Messina, salvatasi ai play-out nell'ultimo campionato di Serie D. In estate, il presidente Rocco Arena ha rilevato la squadra e, ricevuto il marchio dalla famiglia Franza, ha sostituito stemma e nome. Non un simbolo qualunque, ma quello dell'ultima Serie A.
Tutto nostalgico e anche apprezzabile, se non fosse che un comunicato (N160 A) della Figc del 2009 – in virtù del fallimento societario – impone il trasferimento del ramo sportivo, compreso di titoli, dall'Fc Messina alla neonata Acr (Associazione Calcio Rinascita). Anche questa non è una sigla banale, perché ricalca, almeno nelle lettere, la storica società siciliana: quella di Zeman, Schillaci e Scoglio, scomparsa a sua volta negli anni '90. Con l'unica, sostanziale differenza che la “R”, all'epoca significava “Riunite”.
L'Acr, a questo punto della storia è l'unica società della città e pur tra mille difficoltà economiche si barcamena in Serie D. In più circostanze sul punto di scomparire, viene sistematicamente tirata per i capelli, finché nel 2013, Pietro Lo Monaco non ne diventa presidente, rilevando il marchio storico e riaccendendo l'entusiasmo con due promozioni in altrettanti campionati. L'Associazione Calcio Riunite Messina, ritrova così il professionismo.
Contemporaneamente vede la luce il Città di Messina, progetto voluto da alcuni imprenditori locali che dopo i bagliori iniziali e un paio di ottime stagioni progressivamente si ridimensiona, finendo per disputare il torneo di Promozione.
Anche sul fronte Acr le cose non vanno benissimo: Lo Monaco si tiene il marchio, ma la società muta presidente e nel 2017, dopo l'ennesimo cambio di proprietà e la salvezza in C ottenuta da Lucarelli, fallisce. E' il momento di Pietro Sciotto e della creazione dell’Acr intesa come Associazione Calcio Rilancio. A fronte dei proclami iniziali, i due campionati successivi non sono esaltanti, la tifoseria contesta, sciopera, ma non smette di sostenere la squadra.
Il Città di Messina, intanto, conquista con due promozioni la Serie D e tra propositi di fusione, chiacchiere e partite, siamo all'estate e alla comparsa sulla scena del presidente Rocco Arena. Imprenditore della provincia milanese, di origini meridionali, e già patron in Spagna dell'Alicante, dapprima prova a prendere l'Acr, ripiegando poi sul Città. I titoli di coda sono legati agli ormai celebri cambi di denominazione: l'Acr fa pace con la gente e prova a mettere una pietra sopra al passato, prelevando da Lo Monaco il titolo Associazione Calcio Riunite, Arena risponde trasformando il Città in Fc. I tifosi, dal canto loro, sono rimasti dov'erano. In attesa, dei prossimi imprevedibili episodi.
A cura di Nanni Sofia
Foto Football Club Messina Marco Familiari, Foto Acr Messina Giovanni Isolino, Foto Palermo Alessandra Lo Monaco