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Anche il Bari gioca al fantacalcio: il colpo è di Bianco, Zapata a 67 milioni

Il fantacalcio? Lo fanno anche i calciatori, che per un giorno si trasformano in direttori sportivi e allenatori. Lo conferma il Bari, che con un video postato sui propri canali social ha raccontato l'asta di mercato che ha visto protagonisti nel ritiro di Roma, quello che ha preceduto la trasferta vittoriosa sul campo della Viterbese davanti agli occhi di Aurelio De Laurentiis, i giocatori della squadra di Auteri. Tra i fantallenatori in gara ci sono Bianco, Di Cesare, Perrotta, Lollo, Ciofani, Antenucci, Marras, Marfella, Maita, Frattali, Corsinelli e Simeri, quest'ultimo a un passo dal rinnovo del contratto. E non mancano le curiosità: capitan Di Cesare è il più spendaccione con 373 milioni investiti. "E prova anche a truffarti – sorride Frattali – per Lukaku mi ha offerto Sella e Cavallo". A fine asta tutti felici, o quasi. Corsinelli esalta i suoi colpi: "Mertens, Calhanoglu e Berardi, che sarà la sorpresa". Una sessione di mercato "impegnativa" per Maita, che punta forte su Chiesa alla Juve.

C'è chi prova a gufare gli avversari ("Bel centrocampo" dicono a Perrotta, che replica "non ci provare") e chi invece non si nasconde: è il caso di Matteo Ciofani. "Punto tutto sul ritorno di Ilicic" ammette il difensore, che ha comprato anche un collega-goleador. "Ho ripreso Glik, che al Torino mi regalò una stagione da otto gol. Punto tutto su di lui".

A consigliare gloi acquisti c'è anche il ds Romairone, con il sorriso sulle labbra: "Mi serve un attaccante svincolato" è la richiesta di Maita. "Li ho presi tutti io, non ce ne sono più" sorride il direttore, premiato sin qui da un Bari primo nel girone C e a segno 10 volte in quattro giornate. La lezione di tattica e strategia l'ha data però Raffaele Bianco: "Ho pagato 67 fantamilioni Duvan Zapata, i ragazzi si sono fatti prendere dalla foga. Io invece ho calcolato i crediti. Chi ha pazienza la spunta". Ricetta valida per tutti i fantallenatori. Che siano calciatori professionisti o no.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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