È nata I-Deal Football, la piattaforma che vuole cambiare il calciomercato con un click
Un nuovo modo di fare calciomercato
Ogni mattina, durante una finestra di mercato, un agente si sveglia e sa che dovrà correre dietro a un direttore sportivo. Prendere un aereo, trattare, prenderne un altro, ritrattare. Ogni mattina, durante il mercato, un direttore sportivo si sveglia e sa che dovrà correre dietro a un agente o a un collega per strappare la firma di un calciatore o per piazzare qualche esubero. Spostamenti, telefonate, sorprese, intermediari.
Spese ingenti, informazioni frammentate, risultati difficili. Correre per incontrarsi ovunque col rischio di non accordarsi mai. Adesso, però, tutto questo potrebbe cambiare. Dal primo giugno è online una piattaforma che ha l’intenzione di rivoluzionare il calciomercato, rendendolo più semplice e globale. Si chiama I-Deal Football, l’ha creata Carlo Cavalleri, un procuratore bresciano che non ne poteva più di prendere aerei a vuoto.
“L’idea mi è venuta mentre facevo la spola tra Milano e Londra per gestire gli interessi di un mio calciatore. Mi sono chiesto come fosse possibile che, mentre il mondo facilitava ogni tipo di transazione digitale, il calcio fosse fermo agli incontri nei luoghi più impensabili per definire affari che rischiavano di arenarsi di fronte a informazioni sconosciute”, racconta Cavalleri a gianlucadimarzio.com.
Durante il volo, ecco l’illuminazione: creare una piattaforma, ad uso esclusivo dei club, che rendesse più facile il lavoro di agenti, direttori sportivi e calciatori stessi. I-Deal: ossia il modo ideale di concludere un affare. “Funziona così: noi forniamo alle società le credenziali di accesso al sistema. All’interno ci sono le informazioni dettagliate sui singoli giocatori, inseriti da società e agenti, dietro pagamento di una quota annuale di 1400 euro.
Si potrà sapere tutto di un calciatore, dalle caratteristiche tecniche alle valutazioni economiche: valore dello stipendio, costi richiesti per trasferimenti o prestiti, scadenze e clausole contrattuali. Il direttore sportivo potrà contattare con un semplice click la società che detiene il cartellino e con un altro link il suo agente”.
Due click e tante certezze in più. Un sistematico risparmio di tempo e denaro e un’apertura al mercato globale. Valutazioni preventive più precise, affari più semplici. “Può capitare che un dirigente cerchi un giocatore con precise caratteristiche sia tecniche che economiche. Il sistema permette di filtrare questo tipo di informazioni per avere il risultato più accurato possibile”.
E consente soprattutto di allargare la rete di conoscenze. Magari il profilo del calciatore cercato può essere in una serie B norvegese. Come arrivarci? Due click sono i gradi di separazione. I feedback degli utenti terranno alla larga millantatori e imbroglioni. Tutta l’Europa del calcio coinvolta, con il primo e il secondo campionato di ogni nazione.
Nuove occasioni commerciali, un bacino più ampio. “L’obiettivo è avere il mercato sul cellulare. L’Italia è l’unico Paese in cui si fa ancora il mercato in un albergo. Tanto folklore, poca efficienza. Con due click adesso puoi sapere tutto su un calciatore e decidere come operare. Una rivoluzione digitale e concettuale”.
I-Deal sarà, nelle intenzioni di Cavalleri e del suo socio Andrea Raffa, la nuova Bibbia per chi cerca un calciatore. Come TripAdvisor per chi va a caccia di ristoranti, come Booking per turisti e viaggiatori. “Per il momento abbiamo inviato 1250 cofanetti personalizzati ai club di A e B di tutto il continente. Si sono già iscritte al sistema quasi 300 squadre, che pagheranno i 1400 euro annuali, solo quando inseriranno un calciatore. Fino a quel momento, la consultazione è gratuita”. E in via straordinaria, solo per questo mese di giugno, sarà gratis anche l’inserimento dei calciatori da parte delle società stesse.
Le adesioni sono di alto livello: Real Madrid, Zenit, CSKA Mosca, Nizza sono i primi top club ad avere sposato il progetto. “Anche per queste società sarà più semplice sistemare calciatori finiti ai margini o mettere in vetrina qualche talento”. “Young players” sarà infatti una sezione a parte della piattaforma I-Deal.
Giovani prospetti inseriti dagli agenti e potenzialmente esposti su un palcoscenico internazionale. “Su richiesta, una nostra troupe potrà seguire alcune partite del ragazzo e creare highlights personalizzati”. Una rete globale gestita da una società che ha sede legale in Svizzera, testa operativa in Italia e sedi distaccate in tutto il mondo.
“Andiamo ovunque per spiegare il progetto. È quella la parte più difficile: far comprendere agli addetti ai lavori il salto di mentalità, rimuovere vecchie abitudini e adottare un approccio nuovo. A volte è difficile anche soltanto arrivare in certi posti.
Alcuni cofanetti sono tornati indietro per impossibilità di giungere a destinazione. Zone di guerra, calamità atmosferiche, cambi di indirizzo non segnalati. Ma arriveremo a tutti, piano piano”. Forse un giorno non troppo lontano, direttori sportivi e agenti penseranno al primo giugno del 2018 come all’anno zero. L’inizio, forse, di una nuova era.
Le telefonate, le cene, gli incontri continueranno, ma ci sarà meno spazio per i bluff e per gli intermediari. E per le delusioni. “I-Deal permette di ridurre i rischi e operare in un recinto sicuro. Ti dirà, in pochi minuti, se puoi permetterti un calciatore. E toglierà alibi anche agli atleti che vogliono andare all’estero ma non ricevono offerte. Di solito danno la colpa a chi li gestisce.
Ora saranno tutti lì, sotto l’occhio di tutti”. I-Deal comincia dall’Europa. Presto sapremo se i motori di ricerca della piattaforma cambieranno volto anche alle nostre squadre. Se un calciatore di B troverà occasioni insperate in campionati mai considerati. Se un giovane dell’est Europa diventerà l’oggetto del desiderio dopo pochi click. Potere della navigazione, alba di un nuovo modo di fare mercato.