Ousmane Dembélé, PSG (Imago)
Le parole di Ousmane Dembele pronunciate in conferenza stampa alla vigilia di PSG-Inter, finale di Champions League
Sabato sera scenderanno in campo le due squadre arrivate in fondo. Da una parte Simone Inzaghi vuole riscattare la finale persa due anni fa contro il Manchester City.
Dall’altra, Luis Enrique intende consegnare alla storia parigina la prima Champions League della storia del club. Alla vigilia del match, in conferenza stampa sono intervenuti l’allenatore del PSG e due dei suoi principali calciatori: Marquinhos e Dembélé.
Di seguito le parole dell’attaccante francese verso la sfida contro l’Inter. “Non siamo partiti bene, ma abbiamo fatto la differenza nella seconda parte della stagione. Essere qui è eccezionale, sono molto orgoglioso“.
Candidatura al Pallone d’Oro? Dembele risponde così: “L’importante sono i trofei di squadra che potrei vincere, non quelli individuali. Ci penso, ma attraverso i risultati collettivi”.
L’ex Dortmund e Barcellona ha detto: “Qui a novembre sono stato espulso, momento difficile a livello personale. Da gennaio in poi c’è stato un cambio di mentalità. Bisogna restare freddi, sereni, seppur col sorriso sulle labbra, perché c’è entusiasmo. Gestire le emozioni sarà una chiave della partita“.
Poi ha proseguito parlando degli avversari connazionali francesi: “Pavard e Thuram? Molto contento di ritrovarli in Champions, hanno disputato un’ottima stagione. Pavard è intelligente, difficile da superare, spero di batterlo“.
Dopodiché Dembele ha affermato: “L’Inter è una grandissima squadra che merita ampiamente la finale. Giocano insieme da 4/5 anni, sono fisici e sanno sia difendere sia attaccare bene. Mettono in difficoltà gli avversari gestendo bene il possesso. Serve concentrazione, altrimenti ci faranno male. Finali? Nel 2018 con la Francia andò bene, poi meno. Ora mi gioco un sogno e non vedo l’ora”.
Infine ha concluso: “Kvaratskhelia è fantastico, si è ambientato bene. Ha talento, lavora tanto e capisce subito le richieste. A Parigi è stato accolto a braccia aperte. Non so cosa sarebbe successo se fosse rimasto Mbappé. Sognava di giocare al Real Madrid ed è andato, ma il PSG va avanti. C’è stato un prima, un durante e c’è un dopo Mbappé. Luis Enrique ha subito chiarito di puntare su di me come centravanti. Mi piace spostarmi e creare scompiglio facendo impazzire gli avversari”.
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