Distanziamento, mascherine e green pass: parole chiave degli ultimi mesi per tutti gli italiani, compresi i tifosi. Sono questi gli strumenti indispensabili, infatti, per accedere agli stadi, che dall’inizio della stagione sono aperti al 50% della capienza.
Ritornare ad avere presto tutte le strutture piene – come già accade in altri Paesi, per esempio in Inghilterra – è un obiettivo delle società, ma anche degli stessi tifosi. Anche se, allo stato attuale della situazione epidemiologica, non c’è ancora una data per arrivare a questa soglia.
Al momento, la volontà si scontra con le perplessità. Il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ha sollevato il tema dell’aumento della capienza nei luoghi in cui si svolgono gli eventi, nei cinema e nei teatri. Il governo sembrerebbe favorevole a questa richiesta, anche se la scelta è quella di non compiere passi affrettati, fa sapere Ansa.
Aumentare il numero di spettatori nei luoghi aperti e in quelli chiusi, compresi gli stadi, significherebbe anche ridurre il distanziamento sociale tra il pubblico, con il rischio potenziale di una nuova impennata nei contagi.
Tutto rimandato, dunque, tra due settimane. Alla data del 1 ottobre, quando verrà valutato l’andamento della curva epidemiologica, considerando anche gli effetti della riapertura delle scuole. Per il momento, si continua con l’attuale soglia del 50%.
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