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Berlusconi a Monza e la (nuova) scommessa vinta

Eccentrico, leader e… vincente. Silvio Berlusconi ha segnato un’epoca nel mondo del calcio – e non solo – e la sua ultima scommessa vinta è la favola Monza. Il Cavaliere ha preso per mano la squadra brianzola e l’ha portata in Serie A. Quattro anni e una doppia promozione – dalla C alla A – prima della grande stagione vissuta tra i ‘grandi’. Berlusconi ha vinto la sua scommessa.

 

Dalla C alla B

Chiusa la gloriosa storia al Milan, il richiamo del calcio era troppo forte e distava pochi chilometri. Nel settembre del 2018, il gruppo Fininvest rileva il 100% del Monza e affida ad Adriano Galliani, storico braccio destro in rossonero, la carica di amministratore delegato. Un connubio che si rileva, ancora una volta, vincente. Prima la ‘conquista’ dello storico nome, con la società che torna a chiamarsi Associazione Calcio Monza, poi la prima vittoria sul campo.

L’8 Giugno 2020 il Monza torna in Serie B al termine di campionato dominato nel girone C di Lega Pro ma interrotto causa covid. Diciannove anni dopo, quindi, il club brianzolo torna a giocare nella serie cadetta, ma le ambizioni sono più grandi.

 

Il Monza di Berlusconi promosso in Serie A

Prima il ritorno in Serie B, poi due anni di purgatorio: Silvio Berlusconi vuole portare il Monza in Serie A. Nel primo anno sono galeotti i playoff: in semifinale, i biancorossi si arrendono al Cittadella. La festa promozione, però, è soltanto rinviata di dodici mesi. Questa volta i playoff sorridono alla squadra di Giovanni Stroppa. Battuto il Pisa in finale e storica prima promozione in Serie A. Il 110 decimo anno della storia del Monza è sicuramente il più entuasiasmante.

 

Una scommessa vinta

In quattro anni, Silvio Berlusconi ha vinto la sua scommessa: portare il Monza in Serie A. Neanche il tempo di festeggiare e già la testa è proiettata al futuro, vincere il campionato. L’ex Premier è così, prendere o lasciare: “Ora vinciamo la Serie A, poi vinceremo la Champions” (CLICCA QUI PER LE SUE PAROLE).

Un campionato in salita con Stroppa, poi la svolta con Raffaele Palladino. Un (ultimo) guizzo vincente proprio di Berlusconi, che ha vinto la sua scommessa

Pietro Agoglia

Ho lasciato il calcio giocato una domenica piovosa in un campo fangoso. Ma il richiamo era troppo forte: ho sostituito gli scarpini con la penna, una divisa con il computer e ora cerco di raccontarlo. Laureato, ma niente di serio. Quasi giornalista, la fumata bianca è vicina, ma mancano da definire i dettagli finali.

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