Categories: Interviste e Storie

Dai pugni con Zambrano al déjà-vu con la linguaccia: El Pipa Benedetto decide il Superclásico

A distanza di tre anni dall’ultimo Superclásico con pubblico alla Bombonera, il Boca Juniors torna a festeggiare con la sua gente. Dai fumogeni e i papelitos iniziali, ai fuochi d’artificio al termine dei 90 minuti, la squadra allenata dal Negro Ibarra batte 1-0 quella del Muneco Gallardo, che sta vivendo il periodo più difficile da quando siede sulla panchina dei Millonarios.

 

  

 

“Il campo e la gente è quello che più mi è mancato, è questo che mi ha fatto tornare”, così Darío Benedetto lo scorso 21 gennaio in conferenza stampa per spiegare il perché del suo ritorno al Boca. Dopo tre stagioni in Europa tra Marsiglia ed Elche, El Pipa è tornato a segnare in un Superclásico alla Bombonera. Un colpo di testa al 64’ su calcio d’angolo di Ramirez per battere Armani, a distanza di 4 anni dall’ultima volta: la finale d’andata di Copa Libertadores 2018. Il classe 1990 ha rotto una sequenza di 10 partite consecutive senza segnare, in quello che è stato il periodo più buio della sua esperienza con gli xeneizes: 712 minuti senza gol, oltre ai rigori sbagliati nella gara di ritorno contro il Corinthians che ha sancito l’eliminazione del Boca dalla Libertadores.

 

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Dalle polemiche extracampo al gol nel Superclásico

Dal suo ritorno in Argentina, Benedetto ha fatto parlare di sé più per alcuni atteggiamenti discutibili dai quali sono nate diverse polemiche, che per i gol segnati. Il numero 9 azul y oro aveva rilasciato alcune dichiarazioni molto dure rivolte al giovane Almendra, a giugno ha saltato un allenamento per andare al compleanno dell’ex compagno Marcone, mentre circa un mese fa era stato protagonista di una scazzottata negli spogliatoi con il compagno Zambrano al termine del primo tempo della gara contro il Racing, per poi rientrare in campo con un graffio sul collo, mentre il difensore peruviano presentava delle ferite sul volto.

 

 

L’ultima rete in un Superclásico invece l’aveva segnata al Bernabeu, con quell’esultanza con la linguaccia diventata un meme. Un gesto che ha replicato anche stavolta, per poi aggrapparsi alla rete e riconciliarsi con il popolo azúl y oro, oltre a fare il gesto degli attributi e poi zittendo la critica con una frase: ‘Que hablen, que hablen’. Il numero 9 ha lasciato il campo per fare spazio a Vasquez all’80’ e al fischio finale ha parlato così ai microfoni di ESPN: “Parlano tanto, mi piace quando posso chiudere la bocca a tutti. Sognavo una partita come questa. Dopo tanto tempo senza gol: queste sono le strisce negative che hanno gli attaccanti. I miei compagni di squadra mi hanno dato la fiducia di cui avevo bisogno”

 

 

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Un gol pesante e un successo in inferiorità numerica per l’espulsione di Rojo nel finale, che permette al Boca di tornare in piena corsa per il titolo, al quarto posto in classifica a -2 dall’Atlético Tucumán capolista, quando mancano 9 giornate al termine della Liga Profesional. E con un Pipa così può essere lecito sognare.

Mattia Zupo

Giornalista pubblicista e studente in Scienze Umanistiche per la Comunicazione. Fiorentino nato a Fiesole nel 1996. Notti magiche, quelle passate a vedere il calcio sudamericano, dove il talento e la garra prevalgono sulla tattica. Uno sguardo al futuro e uno al passato alla ricerca di storie legate al fútbol.

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