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Bizzarri: “Con Reina tante sfide, da vent’anni un gran portiere”

“Il calcio è concorrenza, deve giocare chi sta meglio”. Albano Bizzarri, durante l’intervista a gianlucadimarzio.com, lo ripete più volte. Meglio mettere subito le cose in chiaro. A 43 anni, dopo oltre vent’anni da portiere e più di 400 partite in carriera, ha maturato una visione dello sport meritocratica: “Non ho mai capito chi dicesse: ‘Non devo dimostrare niente’. Ogni domenica va data prova di essere all’altezza della maglia che indossi e della categoria in cui giochi”.

Un anno fa, chiusa l’esperienza da calciatore al Perugia, lo avevamo lasciato senza ancora una decisione presa sul suo futuro (L’INTERVISTA COMPLETA). 365 giorni più tardi la pausa di riflessione non si è ancora conclusa: Sono in Spagna e mi dedico alla mia famiglia. Voglio capire quello che mi piacerebbe davvero fare di più, sono lontano dal mondo del calcio e non so se ci tornerò”.

Proprio dalla Spagna iniziò la sua avventura europea, proseguita tra il 2009 e il 2013 alla Lazio principalmente come secondo di Muslera prima e Marchetti poi. Una Champions League vinta a 23 anni con il Real Madrid, in seguito le esperienze con Real Valladolid e Gimnàstic de Tarragona. Qui nel 2001, in un Barcellona-Real Valladolid finito 3-1, ha anche incrociato per la prima volta un giovanissimo Pepe Reina, il nuovo titolare della Lazio di Simone Inzaghi: “Ci siamo sfidati tante volte, anche in Italia quando è arrivato al Napoli. Abbiamo avuto sempre un buon rapporto. Lui è più giovane di me e negli anni è migliorato diventando un grandissimo portiere”.

Lazio, come Reina ha sorpassato Strakosha

Arrivato per fare da chioccia a Strakosha come con Donnarumma al Milan, il campione del mondo con la Spagna nel 2010 a Roma è diventato l’acquisto estivo più utilizzato. “Reina lo abbiamo scelto per la caratura internazionale e ha dimostrato il suo valore”, ha spiegato nelle scorse settimane il direttore sportivo biancoceleste Igli Tare.

Il suo bilancio recita fin qui 5 partite in Champions League, 7 in Serie A e una sola delle quattro sconfitte stagionali (l’ultima contro il Verona) con il 38enne tra i pali. Una fiducia guadagnata grazie all’esperienza, l’affidabilità tra i pali, la sicurezza data al reparto e quella formidabile capacità di costruire l’azione dal basso maturata al Barcellona grazie alla scuola olandese di Frans Hoek, il preparatore dei portieri di Louis van Gaal.

Tanti interventi decisivi, gli ultimi nella trasferta di Benevento, che lo candidano a una maglia da titolare anche per la sfida a quel passato rappresentato dal Napoli che Reina ha difeso per quattro stagioni vincendo anche una Coppa Italia nel 2014 con Benitez. Nell’aprile 2018 Bizzarri era in campo con l’Udinese nell’ultimo confronto tra i due: “È un portiere molto completo, da vent’anni gioca su ottimi livelli. Finché avrà voglia di giocare e starà bene, come è stato per me, non ha motivo per smettere. Un portiere di quarant’anni non è detto che non abbia il rendimento di uno di trenta”.

Anche in Europa, dove Pepe con 176 presenze in competizioni UEFA ha staccato Paolo Maldini diventando il terzo per presenze totali dietro Cristiano Ronaldo (182) e Iker Casillas (186) che debuttò proprio quando Bizzarri era a Madrid: “Quando giochi per tanto tempo in Europa vuol dire tanto”.

“Inzaghi sceglierà il migliore”

Alla Lazio, per la prima volta in tre anni, le gerarchie sembrano esser cambiate. Un po’ a sorpresa: “Strakosha è il nostro portiere titolare”, disse Simone Inzaghi a fine ottobre. Poi il portiere albanese viene colpito dal Coronavirus, Reina risponde presente e qualcosa cambia: "Sceglierò di partita in partita, sono contento di quello che ha fatto Strakosha negli anni, sono contento di Reina ora”, le parole dell’allenatore biancoceleste prima dell’Hellas Verona.

Albano Bizzarri nel 2013, ultima stagione alla Lazio, ha passato alcuni mesi anche con il 25enne albanese. Insieme erano in panchina il 26 maggio, giorno dello storico trionfo in finale di Coppa Italia contro la Roma. Poi in Serie A lo ha anche affrontato in due occasioni con la maglia dell’Udinese: “Grigioni, il preparatore della Lazio, ha avuto un ruolo molto importante nella sua grande crescita. Il merito principale è il suo. Ma, se in allenamento avrà rubato qualcosa da me che gli piaceva, sono contento”.

Su chi debba giocare però nessun consiglio. Giusto così: “Non sono nessuno per dirlo e non voglio creare polemiche. Sono due bravi portieri e Inzaghi sceglierà il migliore: soltanto lui li segue e può sapere chi sta meglio durante la settimana. Ma la concorrenza può far bene alla Lazio”. Anche per la rincorsa alla Champions.

Gabriele Candelori

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