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Ibra, Müller e non solo: le 5 cose da dimenticare di Euro 2016

Portogallo campione, Francia ko in casa. L’atto finale di Euro 2016 è stato vedere Cristiano Ronaldo in lacrime di gioia che alza il trofeo, il primo Europeo della storia portoghese. Il sipario, ora, è definitivamente calato, il teatro “Francia 2016” ha chiuso i battenti, lasciandosi dietro tante gioie e, sportivamente parlando, anche qualche dolore. E qualche momento da dimenticare, tra squadre eliminate, giocatori flop o…serie di rigori calciate malissimo. Allora andiamoli a ripercorrere, questi cinque momenti da dimenticare, di Euro 2016.

  • Rigori horror. 2/07/2016, Germania-Italia. Mai battuti dalla Germania in una grande competizione, l’Italia viene eliminata dai tedeschi dopo la più brutta serie di rigori dell’Europeo: sette errori su diciotto rigori calciati, tra Zaza e Pellè (oltre a Darmian e Bonucci) per l’Italia e gli errori di Schweinsteiger, Thomas Müller e Ozil per i tedeschi, sette rigori brutti da vedere e da dimenticare per gli azzurri, più dolci da ricordare per la Germania dopo il rigore decisivo di Hector.

  • Flop Ibra. Zero gol segnati, zero punti. Male Zlatan Ibrahimovic, male la sua Svezia, eliminata nel girone forse più difficile di Euro 2016, ma da cui si sono qualificate agli ottavi di finale tutte le altre tre squadre. Ibra uomo-squadra contro gli irlandesi, avulso contro l’Italia e flop nel dentro o fuori contro il Belgio, Europeo da dimenticare per Zlatan: ora lo United, per dimostrare che Ibrahimovic ha ancora tanto da dire e da dare.

  • Out agli ottavi. Due delle Nazionali potenzialmente più forti eliminate subito dopo i gironi: fuori agli ottavi di finale per mano di Italia e Islanda, Spagna e Inghilterra devono dimenticare al più presto Euro 2016. Tempo di bilanci, via Del Bosque e Hodgson, ora una nuova era. Campioni nel 2008 e nel 2012, gli spagnoli hanno perso le due partite decisive: lo scontro diretto nei gironi contro la Croazia e il match con gli azzurri. Per l’Inghilterra poco da dire: la giovane età media è un alibi, ma una sola vittoria, contro il Galles poi semifinalista, è troppo poco. Poi due pareggi nel girone e il ko contro i vichinghi islandesi. Parola d’ordine dopo l’Europeo: rifondazione.

  • Chi li ha visti? Uno poco considerato dal ct Löw, l’altro sempre titolare ma flop completo. Mario Götze e Thomas Müller, i due tedeschi che si esaltano in formato Mondiale, flop a Euro 2016. Il numero 19 decisivo due anni fa contro l’Argentina in finale, il 13 che ha sfornato dieci gol in due edizioni mondiali tra Sudafrica 2010 e Brasile 2014. Zero gol per entrambi, qualche occasione creata ma poco o nulla in confronto alle attese. Rimandati.

  • Fuori i numeri uno. I segnali di allarmi emersi contro l’Italia hanno avuto conferma contro il Galles: i numeri uno erano battibili, e sono usciti ai quarti di finale. Il Belgio di Marc Wilmots, nazionale numero uno del ranking UEFA, fuori contro la favola gallese. Poco spirito di gruppo, poca coesione, il Belgio a Euro 2016 è stato un flop nonostante i nove gol segnati in cinque partite e la moria di difensori che ha colpito Wilmots. L’età media però è motivo per sorridere, ora Russia 2018 diventa l’obiettivo.