Doveva essere la stagione della rinascita, obiettivo Champions League. Invece, dopo sette giornate di Bundesliga, per il Wolfsburg il presente è più nero del recente passato. Sei punti in classifica, con appena una vittoria in campionato, risalente allo scorso agosto. Troppo poco per una squadra che si era data come meta l'Europa, ma deve ora fare i conti con un evidente calo di motivazioni.
E in questo la colpa non può che essere attribuita a Dieter Hecking, un santone dalle parti dell'Autostadt, che sembra ormai aver terminato il suo ciclo. Perchè sì il Wolfsburg ha perso pedine importanti in estate - Schürrle e Naldo su tutti -, ma i nuovi acquisti non hanno dato i frutti sperati. Soprattutto Mario Gomez, ormai sbeffeggiato a destra e sinistra: non segna mai, in poche parole. E la sua flemma sta facendo innervosire un po' tutti.
Per non parlare della pigrizia di chi, invece, dovrebbe essere trascinatore tecnico della squadra, Julian Draxler. In nazionale Löw lo considera un titolare, in Bundesliga sembra la controfigura scarsa di sé stesso, ormai da più di un anno (ovvero da quando ha lasciato lo Schalke). Non corre, si accende per pochi minuti e poi si spegne nella mediocrità. Forse è ora di cambiare, di nuovo.
Alle porte un nuovo fuori tutto? Può essere, perchè di pezzi intriganti ce ne sono eccome. A partire da Ricardo Rodriguez - anche appiattitosi sui livelli della squadra - a Luiz Gustavo, appena tornato da un infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo diverse settimane. Ma tutto dipenderà dalle scelte della società, relative in particolare all'allenatore. Hecking sembra ormai al capolinea e c'è attesa per capire cosa cambierà in caso di addio. Se c'è del suo nel disastro del Wolfsburg, oppure i problemi di squadra vanno oltre.