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Data: 15/02/2017 -

Una miniatura azzurra su sfondo bianco: Insigne e il colpo di genio che tiene in vita il Napoli

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L’illusione, durata pochi minuti, di poter sfidare i titani. Un affronto, questo, che il Real Madrid dinnanzi alla sua gente non poteva lasciare impunito. Ma il guanto di sfida, a nome di Napoli e dei napoletani, l’ha lanciato, Lorenzo Insigne. E a tutti ha lasciato un punto di partenza da cui ripartire, per tentare l’impresa al San Paolo.

La storia s’è ripetuta, il parziale dell’andata somiglia molto a quello di trent’anni fa. E come allora i madrileni ritroveranno Fuorigrotta in fibrillazione. Sempre due i gol di scarto, ma stavolta il Napoli ha dimostrato di poter colpire. I primi minuti di gioco saranno oggetto di analisi, per Zinedine Zidane, in vista della gara di ritorno. Osservato numero uno, proprio Lorenzo Insigne. L’unico, nella notte del Bernabeu, che ha confermato di avere nei propri colpi, anche quello di genio. Esattamente come lo definiva Philippe Noiret, in una celebre pellicola: Fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione”. L’unico ad aver scacciato la fisiologica emozione in pochi minuti. Un lampo di talento purissimo, che ha acceso i cuori dei 15 mila napoletani giunti a Madrid, per accompagnare la squadra. Che per qualche minuto ha fatto credere nella conquista della capitale spagnola.

A giro, sul secondo palo, di destro: i suoi gol, appresi guardando e riguardando i colpi di Alessandro Del Piero, da sempre tra i suoi modelli d’ispirazione. Insigne l’ha raggiunto, nel club esclusivo dei calciatori italiani che sono riusciti a segnare al Bernabeu. Totti, Cassano, De Rossi, Pirlo e appunto Del Piero sono andati a segno nella casa del Real nelle edizioni moderne della Champions League. Il finale di partita l’ha giocato tutto e con la fascia di capitano sul braccio, dopo l’uscita di Hamsik. Un passaggio di consegne che sa tanto di investitura in vista del ritorno del doppio confronto: Maurizio Sarri s’affiderà ai suoi colpi, che sono diventati certezza nell’ultimo periodo, specialmente lontano da Napoli.

Forse troppo isolato, a combattere i giganti madrileni. I Golia erano undici, contro un solo Davide. Anche i 300 delle Termopili finirono per cedere. Insomma, missione impossibile riuscire a fare di più: in pochi nel calcio vincono da soli, probabilmente nessuno. Quel dritto in pieno viso che ha rifilato al Real Madrid, dunque, non ha rappresentato il primo colpo verso il ko, ma soltanto una bellissima miniatura azzurra, su uno sfondo bianco. Fine del primo atto.


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