Se la Fiorentina si specchiasse, potrebbe in qualche modo riconoscersi nel Borussia Mönchengladbach. E vederle appaiate ai sedicesimi di Europa League può stuzzicare il palato di chi - per suo gusto - apprezza le partite intriganti. Per i tifosi viola forse un ghigno in più, perchè i Fohlen ("Puledri", soprannome della squadra) non sono di certo tra le squadre meno quotate della competizione. Ma viste le altrettanto temibili alternative - la Roma ha pescato il Villarreal, per esempio, altro club ostico - i tedeschi non sono un ostacolo così insormontabile.
Come detto, la somiglianza con la Fiorentina è notevole. Un po' più solidi i ragazzi di Schubert, più imprevedibili quelli di Sousa: che partita a scacchi sia. Il 4-4-2 tutto-contropiede del Gladbach ha fatto scuola e stupito tutti in Germania nelle ultime stagioni, modulo che prevede pochissimi punti di riferimento e molto movimento in avanti. Per capirci: nessun centravanti di ruolo, ma tante mezze punte ed esterni capaci di creare situazioni pericolose. Stindl e Raffael, un ex centrocampista centrale e un numero dieci, sono ormai stabilmente gli uomini chiave del reparto offensivo, che permettono a giocatori come Thorgan Hazard, Hahn, Traore o Johnson di scatenarsi in velocità sugli esterni.
Il Borussia è una squadra temibile, il girone di Champions League appena concluso non può che confermarlo. Ma i tanti infortuni di questa stagione ne hanno dimezzato il potenziale e soprattutto accorciato la panchina. A febbraio, sia chiaro, tutto potrebbe cambiare. E non deve ingannare il dodicesimo posto in Bundesliga, perchè frutto anche dei tanti problemi di cui sopra e soprattutto di una campagna acquisti che ha portato in Inghilterra Xhaka, vero perno della squadra fino a giugno; vuoto che Kramer - tornato dopo l'esperienza al Leverkusen - non ha saputo finora colmare. E attenzione a Dahoud, anima della mediana (lo sa bene la Juventus, che ci ha giocato contro) che però potrebbe anche partire in inverno.
La fase difensiva potrebbe dei tedeschi invece essere una delle questioni principali da affrontare per la Fiorentina, che in avanti ha talento e velocità da vendere. Gli esterni del Gladbach sono abituati a spingere molto e le chiavi del reparto sono nelle mani di Christensen, classe 1996 in prestito dal Chelsea che si sta presentando come uno dei migliori futuri centrali a livello europeo. Vulnerabile invece Vestergaard, forte fisicamente ma molto lento e spesso disattento in copertura. Il Borussia è una squadra da cui ci si può aspettare di tutto, dunque, soprattutto in una proiezione da qui a quasi tre mesi. Una certezza su tutte c'è, però: Il Borussia Park è un fortino piuttosto difficile da espugnare, ed è proprio in casa che i Fohlen hanno raccolto la maggior parte delle loro fortune. Attenta, Viola.