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Data: 19/02/2017 -

Porto, Telles: "Inter? Primi sei mesi ottimi, poi Mancini ha voluto cambiare ma gli sarò sempre grato"

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Alex Telles prepara il secondo "scherzetto" all'Italia. Il primo è riuscito benissimo: Roma eliminata nei preliminari di Champions. Il secondo, da buono ex interista, potrebbe essere quello di eliminare la Juventus agli ottavi. Anche se non sarà facile...

"La Juve è fortissima, da tempo domina in Italia e in Europa è arrivata in finale due anni fa" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "La Champions non ha nulla a che vedere col campionato portoghese per livello ed esigenza. Però siamo pronti: siamo in un buon momento, la partita sarà combattuta e sarà decisa da un dettaglio, un errore, una giocata individuale. A livello tattico la Juve è preparatissima, come tutte le italiane. Gioca bene a calcio, ha grandi difensori e offensivamente è molto forte. Però noi abbiamo la difesa meno battuta dell’Europa dei grandi: abbiamo preso 11 gol in 22 giornate di campionato e nessuno nelle ultime 3 di Champions. Per noi la chiave sarà questa: non prendere gol, restare compatti dietro come stiamo facendo. Abbiamo eliminato la Roma? Serve, serve. Perché è una squadra italiana di grande qualità che lotta con la Juve. Pareggiammo 1-­1 in casa e ci dettero per morti. Noi ci credevamo e questa dev’essere la nostra mentalità anche rispetto alla Juve: fiducia in noi stessi, nelle nostre qualità, indipendentemente da quello che succederà mercoledì. Siamo in grado di passare il turno e dobbiamo lottare fino alla fine per il nostro obiettivo. Come il Napoli: ha perso 3-­1 a Madrid ma per me la sfida è ancora aperta

Telles arriva alla sfida nel momento forse migliore della carriera: "Sto benissimo. Prima a livello personale: Oporto è una città spettacolare, tranquilla, la mia famiglia è molto integrata, anche per questioni linguistiche, e la cosa mi aiuta anche in campo. E poi ho trovato un gruppo molto buono, c’è grande armonia e un allenatore che da fiducia e col quale si può sempre parlare. È un gran momento nella mia carriera. Gli assist? Sono un laterale: per noi sono come i gol per gli altri, è il nostro pane". Sull'esperienza nell'Inter: "Primi 6 mesi sono stati ottimi, sia per me che per la squadra: io giocavo, e sinceramente quando arrivai non pensavo di poter avere tanta continuità, e l’Inter fino a gennaio era in testa al campionato. Poi è arrivato un momento di difficoltà, cosa che succede a tutte le squadre, Mancini ha voluto fare dei cambi e le cose non sono andate bene né per l’Inter né per me. Però Mancini per ciò che ha fatto per me avrà sempre tutto il mio rispetto".

Il primo segreto della Juventus... :"Con l’Inter abbiamo fatto alcuni mesi molto buoni però poi siamo calati. Lo stesso in tempi recenti è successo alla Roma o al Napoli. La Juventus mantiene una regolarità impressionante che alla fine schianta gli avversari. Anche perché lavorano a lungo termine: la squadra ha sempre la stessa base e su quella base vengono fatti innesti importanti. Nelle altre squadre manca questa programmazione a 3­-4 anni, c’è l’abitudine a cambiare rapidamente giocatori, allenatori, dirigenti. La Juve no, ha una sua linea di continuità, la segue e sta raccogliendo i frutti della sua pazienza". Il secondo segreto dei bianconeri: "La forza sta nell’ampiezza della rosa. Chi entra dalla panchina è dello stesso livello dei titolari, per questo affrontiamo la Juve con molto rispetto. Però ce la possiamo giocare, non abbiamo dubbi".

Brasile o Italia? Telles ha una doppia scelta a disposizione. Ma ancora il telefono non squilla: "Ancora no. Il telefono è lì, silenzioso. Io penso solo a far bene col Porto e sono sicuro che il mio momento arriverà. Ho solo 24 anni, qualcosa succederà. Non so chi mi chiamerà ma se continuo così qualcuno lo farà. Non chiudo nessuna porta: tutti sanno che il mio sogno sin da bambino è sempre stato la nazionale brasiliana però se dovesse chiamarmi l’Italia sarebbe un motivo di grande orgoglio. Io mi concentro solo sul mio lavoro. Il Brasile è messo molto bene con Marcelo, Filipe Luis e Alex Sandro, però lo stesso vale per l’Italia con De Sciglio e Darmian. La concorrenza è forte. Però sono certo che avrò un’opportunità e spero di poterla sfruttare".



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