Pippo Inzaghi: "La Lazio non ha niente da perdere, Simone va allo Stad...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 20/01/2017 -

Pippo Inzaghi: "La Lazio non ha niente da perdere, Simone va allo Stadium per giocarsela"

profile picture
profile picture

Era il primo aprile di 17 anni fa, si giocava allo stadio Delle Alpi di Torino Juventus-Lazio e quel giorno cominciò la rimonta che portò i biancocelesti allo scudetto. Finì 1-0, con un gol di Simeone ed in campo con due maglie diverse c’erano Pippo e Simone Inzaghi. Un abbraccio e poi nemici per 90’. Oggi invece si sentono tutti i giorni e Pippo è consapevole di come il fratello vorrà affrontare la partita allo Juventus Stadium: “Va lì e se la gioca, ci vuole un miracolo, ma la Lazio può farlo”. Anche se la Juventus in casa è inarrestabile: “Ha perso quattro volte fuori casa, ma poi ha sempre reagito bene” dice Pippo a 'La Gazzetta dello Sport'.

Molto è cambiato dallo scorso anno, Simone era appena arrivato sulla panchina della Lazio ed allo Stadium non ci fu partita, quest’anno sarà diverso: “La Lazio non ha nulla da perdere e questo è un bel vantaggio”. Una Lazio che non smette di sognare: “Era una missione impossibile, non ci credeva nessuno tranne Simone”. Determinazione, ma anche “Serenità, intelligenza e carisma”, queste le doti che trasmette ai suoi giocatori, oltre ad “un’elasticità mentale e competenze” che gli permettono di attuare più sistemi di gioco. Merito anche del clima che ha creato all’interno dello spogliatoio: “Come con i suoi figli, permissivo, ma se si arrabbia diventa diretto”. Obiettivo per la Lazio? “L’Europa League sarebbe un grande traguardo, più su solo un sogno”:

Nonostante la sua carriera lo abbia portato a diventare una bandiera del Milan, l’allenatore del Venezia è rimasto legato con la società bianconera: “Ho un rapporto di amicizia con Andrea Agnelli, vuole coronare il sogno della Champions e glielo auguro”. E poi alla Juventus c’è Fabio Paratici: “Mio miglior amico d’infanzia, un valore aggiunto perché è un intenditore di calcio”.

Diciassette anni fa Pippo non riuscì ad imprimere il suo marchio sulla partita: "Si vede che quando c'era in campo Simone chiudevo un occhio... Ma poi mi sono rifatto a Roma con un gol importante nel '98"



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!