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Meteora nella Fiorentina, Zohore segna col Cardiff. Nel ricordo di Sala

Erano quasi sessant’anni che il Cardiff non ne vinceva due di fila in Premier League. L’ultima volta nell’aprile del 1962. Prima di oggi, quando è arrivato il successo contro il Southampton dopo quello di una settimana fa col Bournemouth.

Quando nessuno ormai ci credeva più, Kennet Zohore ha risolto una mischia con un sinistro all’angolino. Minuto novantatré, gelato il St Mary’s Stadium. Vittoria fondamentale per uscire dalla zona retroscessione.

Segni del destino. Destino maledetto, che ha spezzato i sogni di Emiliano Sala: l’attaccante è scomparso tragicamente dopo il crollo dell’aereo che lo stava portando in Galles per iniziare una nuova avventura con il Cardiff (QUI la sua storia).

Nella giornata del ricordo dell’argentino – osservato un minuto di silenzio prima della gara – è un altro attaccante a regalare i tre punti a una squadra ancora scioccata per quello che è successo. Warnock si gioca la carta Zohore nell’ultima mezz’ora e lui tac, la butta dentro.

LO MANDA DROGBA

Primo gol in Premier, ne aveva fatti 23 col Cardiff nella stagione e mezza in Championship dopo averlo pescato nel 2016 dall’Odense. Nato a Copneaghen da madre danese e padre ivoriano. Come Drogba. Coincidenze? No, parentela. Il padre di Kenneth – e quindi anche lui – è il cugino di Didier. Pane e calcio per Zohore, da sempre. A 16 anni e 35 giorni diventa il giocatore più giovane a esordire nella Superliga danese e col debutto al Camp Nou contro il Barcellona il terzo esordiente più giovane nella storia della Champions. Record firmati Copenaghen.

Cugino di Didier sì, ma in campo hanno poco in comune. Piuttosto Kenneth assomiglia più all’ex attaccante della Roma John Carew: stessa stazza, stesso fisico e una mira aggiustata col tempo. C’è chi dice che da piccolo non fosse proprio un bomber.

QUEL PROVINO CON L’INTER…

Alzi la mano chi se lo ricorda con la maglia della Fiorentina. Pochi probabilmente, pochissimi. “Non vedo l’ora di cominciare” aveva detto il giorno della presentazione. Ecco, con la prima squadra non inizierà mai. Zero presenze. Quindici gol in Primavera tra il 2011 e il 2013. Una squadra che aveva giocatori come Mancini, Bernardeschi e Babacar. Mica male. In panchina? Leonardo Semplici, oggi allenatore della Spal.

Porta (viola) chiusa per Zohore, qualche prestito tra Danimarca e Svezia fino alla risoluzione del contratto nel febbraio 2015.

Qualche anno prima ci aveva provato l’Inter a portarlo in Italia. Beppe Baresi in particolare, rimasto incantato da quel ragazzino – ai tempi 14enne – del Copenaghen. Un paio di provini per dimostrare le sue qualità, ma non ci riuscì fino in fondo. Grazie e arrivederci. Illusione nerazzurra, aereo di ritorno per la Danimarca.

Oggi il riscatto passa da Cardiff e dal gol col Southampton. Il primo in Premier. Nel ricordo di Sala.

@francGuerrieri

Redazione

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