Un pugno e un sorriso. Due gesti, due immagini di questa prima (nuova) giornata di Zlatan Ibrahimovic al Milan. Perché Ibra è tornato. È stato acclamato come un Re che è ritornato nel posto che gli spetta sette anni dopo. Un ritorno a casa, nella sua Milano, la città che lo ha consacrato definitivamente a livello mondiale. Un pugno di sfida, un pugno di incoraggiamento per i tifosi che lo hanno aspettato in questi anni. Una giornata intensa e bella, piena di emozioni. Sia per i tanti tifosi che lo hanno accolto in aeroporto, alle visite mediche e infine a Casa Milan per la firma sul contratto. Ma sopratutto per lui, per Zlatan. Che fin da quando è atterrato ai privati di Linate non ha mai smesso di sorridere. A suo modo, ma lo ha fatto.
L’atteggiamento di Ibra visto da vicino è sempre il solito. Quell’aria da rockstar che conosce le sue ambizioni e ha la voglia di spaccare tutto come ha fatto ovunque. Ibra, nonostante qualche ruga in più, è davvero sempre lui. Nessuno meglio di Mino Raiola poteva descrivere meglio questa sua probabilmente ultima avventura da giocatore: “Sarà come l’ultima tournée dei Queen”, ha dichiarato qualche giorno fa a Repubblica. Oggi la sensazione è stata esattamente questa. Come se a Linate fosse arrivata una rockstar, qualcosa che va oltre il calcio e un “semplice” giocatore. Ibra è qualcosa in più.
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La mattinata è stata intensa e ricca di appuntamenti. Linate, appunto. Dove la folla lo ha letteralmente travolto. Poi le visite mediche e l’idoneità sportiva. I gesti che lo hanno accompagnato nei pochi momenti in cui si è fatto vedere ai tifosi sono stati sempre gli stessi. Il pugno e il sorriso. Come dire: “Tranquilli, Zlatan è tornato”. Nessuna illusione però, il sentimento dei tifosi del Milan è praticamente lo stesso. Ibra serve, ma non basta per far tornare il Milan grande. Certo, averlo dalla propria parte regala una certezza: con Ibrahimovic non esistono cali di tensione. È la legge di Ibra.
La giornata finisce con il ritorno in hotel. Anzi, l’arrivo in hotel. Perché Ibrahimovic non ci era ancora passato da quando era arrivato. Dopo la firma infatti è andato a Milanello. Per salutare Pioli ma anche per fare la prima sgambata. La maglia numero 21 lo aspetta. San Siro è pronto a rivederlo in campo. Ancora una volta. L’ultima tournée sta per partire.
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