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Fischi, nervosismo e numeri negativi: che succede a Zaniolo?

“Mi sono dispiaciuti i fischi per Zaniolo. La mia storia è piccola, magari la gente mi sente, per favore non fischiate i miei giocatori perché danno sempre tutto quello che hanno”. Ha esordito così José Mourinho nell’intervista post vittoria in Coppa Italia contro il Genoa. Una partita che ha rivisto brillare Paulo Dybala, meno Nicolò Zaniolo. Dal trequartista italiano ci si aspetta sempre qualcosa in più, al punto che il pubblico lo ha anche fischiato, suscitando la reazione di Mourinho, che lo ha difeso appunto nel post-gara. 

Ma cosa succede a Nicolò Zaniolo? Tra nervosismo in campo, i fischi del pubblico, un ruolo “non definito”, un rinnovo che non arriva e i numeri negativi, il calciatore giallorosso sta vivendo un momento complicato dal punto di vista mentale. 

Il nervosismo “percebile” di Zaniolo

Per percepire lo stato mentale di Nicolò Zaniolo in questo periodo basta guardare una partita della Roma. Il trequartista italiano ha grandi potenzialità, mostra uno strapotere fisico non indifferente, è dotato di buona tecnica individuale, ma è spesso inconcludente. Quando le giocate non riescono, Zaniolo si mostra nervoso in campo sia tramite il linguaggio verbale – come accaduto in occasione della sfida di Coppa Italia con la bestemmia in presenza dell’arbitro – sia tramite quello non verbale, gesticolando, sbuffando e addirittura “strappandosi” la maglia di dosso a fine primo tempo.  

Atteggiamenti che si ripercuotono anche su arbitri e avversari. Qualsiasi fallo di gioco sembrava essere il pretesto per discutere con i giocatori del Genoa o con il direttore di gara, che al 57′ ha perso la pazienza e ha estratto un cartellino giallo nei suoi confronti per proteste. 

I numeri “infelici”

3 gol in Serie A nelle ultime due stagioni. Pochi, se consideriamo che si tratta di una seconda punta e che da Zaniolo ci si aspetta sempre numeri “interessanti”. Numeri che sicuramente incidono anche e soprattutto nella forma mentale del calciatore, alla ricerca ossessionata del gol che potrebbe sbloccarlo. 

Dalla scorsa stagione, Zaniolo ha segnato 10 gol complessivi con la maglia della Roma, di cui 5 nella scorsa Conference League, compreso quello decisivo nella finale contro il Feyenoord. Ma se in Europa il bilancio può considerarsi sufficiente, in Serie A servirà sicuramente una svolta dal punto di vista realizzativo.

La questione rinnovo

Il contratto di Nicolò Zaniolo scadrà nel 2024 e le due parti stanno trattando da diverso tempo, ma senza mai arrivare a un punto d’incontro. Il giocatore chiede un aumento rispetto ai circa 2.5 milioni percepiti adesso, ma la società – e in primis Tiago Pinto – si aspettano prima delle risposte sul campo. Una situazione che con molta probabilità condiziona il calciatore italiano, che a poco meno di un anno e mezzo dalla scadenza di contratto, non saprà ancora quale sarà la sua prossima squadra. 

La (probabile) titolarità contro la Fiorentina

Zaniolo non rende e Mourinho lo boccia? No. Anzi, rilancia. L’allenatore portoghese ha deciso di prenderne le difese nella conferenza stampa post-Genoa e la conferma arriva anche dalla probabile titolarità di Zaniolo contro la Fiorentina. Un altro match per riscattarsi, un’altra partita come possibile sliding doors della sua stagione e – forse – anche carriera.  

Una partita dal sapore “speciale”, contro una squadra che nelle giovanili non ha creduto in lui. Insomma, per uscire dal momento complicato e per provare anche a rimettere d’accordo i tifosi giallorossi, c’è solo un modo nella testa di Nicolò Zaniolo: tornare a far gol. E già domenica, alle 20:45 e ancora all’Olimpico davanti ai suoi tifosi, avrà l’ennesima occasione.

Redazione

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