Dalla Juventus alla delusione Mondiale del 2006, passando per i 265 gol segnati in carriera. David Trezeguet, ex attaccande bianconero, è intervenuto a Sky Sport: "Ho segnato molto e ai miei tempi era più difficile. Alla prima palla toccata, i difensori ti facevano subito capire che partita ti aspettava. Ricordo Ricordo Couto e Mihajlovic, ogni tanto prendevano anche il pallone". Dal Monaco al grande salto alla Juve: “Mi ha impressionato la cultura del lavoro del club. Mi sono adeguato a Del Piero e Zidane che restavano a lungo anche dopo la fine dell'allenamento. Studiavamo tantissimo i movimenti, cercavo di conoscerli il meglio possibile".
Trezeguet ha continuato: "Il campionato di Serie A mi ha insegnato tanto. Non è un caso che segnavo sempre in area di rigore. Mi allenavo moltissimo con Ferrara, Montero e gli altri. Mi hanno dato tanti consigli". Sul rigore fallito nella finale Mondiale del 2006 contro l'Italia: "Ci eravamo ritrovati nel 1998 ai rigori con l’Italia, erano i quarti di finale del Mondiale. Ma Buffon non c’era. Avevo 19 anni e mi sono preso la responsabilità di tirare. Credo che ogni rigore abbia la sua storia. Gigi era andato dall’altra parte, purtroppo è andata così. Ma è stata comunque un'esperienza importante. Quell'anno ho giocato B, non è stato facile ma sono cresciuto molto".
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