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La “fuga” in Spagna e l’Islam: alla scoperta di Thomas ‘Yakubu’ Partey

La Juventus sta cercando un profilo a centrocampo che possa essere una valida alternativa data la squalifica di Nicolò Fagioli e Paul Pogba. Nei giorni scorsi c’è stato un blitz di Manna e Giuntoli in Inghilterra per parlare di calciomercato. Tra i diversi nomi è spuntato quello di Thomas Partey, centrocampista dell’Arsenal.  

Tra alti e bassi con l’Arsenal

Interdittore e equilibratore. Thomas Partey è l’emblema del mediano difensivo, un ruolo troppo spesso sottovalutato ma che, al contrario, rappresenta il polmone e la chiave tecnico-tattica per qualsiasi club. Arrivato in terra londinese nell’ottobre del 2020 – più precisamente a Islington – il centrocampista ghanese sta vivendo un’esperienza di alti e bassi, sotto la guida di Mikel Arteta. Alla quarta stagione in maglia Gunners, ad oggi, ha collezionato solo cinque presenze tra campionato e coppe, per un totale di 341 minuti giocati. Numeri e statistiche che non hanno nulla a che vedere con quelli dello scorso campionato, in cui Partey ha collezionato oltre 30 presenze diventando il punto di riferimento di una squadra che ha lottato fino alle ultime giornate con il Manchester City per il titolo di campione in Inghilterra.

Dal Ghana alla Spagna: “Papà sono a Madrid”

“Ciao papà. Si scusami, non ti ho avvisato: sono partito per la Spagna”. Immaginiamo che la conversazione tra il centrocampista ghanese e il padre sia andata in questo modo. Partey, all’epoca 19enne, decise di partire per l’Europa all’insaputa della sua famiglia. Una scelta che con il passare del tempo si è rivelata la migliore. Abbandonare le proprie radici alla ricerca di un futuro gratificante. Nato a Odumase Krobo, in Ghana, Thomas proviene da una famiglia molto povera. Il padre era un allenatore di calcio locale, mentre sua madre era una commerciante. Una passione, quella per il pallone, trasmessa ai figli Frank e Thomas. I due, così, cominciano a giocare a calcio allenati dal proprio padre. Dotato di grandi abilità tecniche, la “fuga” in Spagna del centrocampista ghanese ha rappresentato anche un’occasione per porre fine alla povertà in famiglia dando, così, speranze di crescita e di ripartenza. La cantera con Oliver Torres e Saul Niguez prima di approdare nella prima squadra dell’Atletico Madrid del Cholo Simeone. Nel mezzo due esperienze formative e necessarie con le maglie di Mallorca e Almeria.

Chiamatelo Yakubu

Non solo calcio. Partey è molto legato alla religione, in particolar modo a quella islamica. Convertito nel 2022, dopo aver sposato una ragazza musulmana, il centrocampista ghanese ha cambiato anche il proprio nome. Yakubu: questo il nome musulmano scelto che in africano sarebbe Jacob, il nome di suo padre.

Abbandonare il Ghana per il bene della sua famiglia. Una scelta coraggiosa e sfacciata. A distanza di anni, però, una cosa è certa: quel viaggio in incognito è la sliding doors più importante e decisiva nella vita di Thomas Partey.

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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