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Thiago Alcántara, nel posto giusto al momento sbagliato

Thiago Alcántara, arrivato al Liverpool in estate per 22 milioni di euro, doveva essere la pedina per il salto di qualità ulteriore della squadra di Jurgen Klopp. Il centrocampista spagnolo lasciava il Bayern Monaco dopo aver vinto la Bundesliga per sette volte di fila ed essersi portato a casa la Champions League nella sua ultima partita ufficiale con i bavaresi.

Un inizio shock

Un vincente, un calciatore abituato a destreggiarsi sui livelli più alti del calcio europeo. I Reds puntavano su di lui per continuare ad alzare trofei dopo due anni di vittorie. Purtroppo, le cose non sono andate secondo i piani: Thiago, dopo l’esordio record contro il Chelseaha saltato dieci partite per un problema al ginocchio, e al suo ritorno in campo le prestazioni non sono mai state all’altezza del suo passato.

Fuori ruolo

In mezzo al campo la sua qualità non è da mettere in dubbio, anzi, ma dopo gli infortuni di Van Djik, Gomez e Matip, colonne portanti come capitan Henderson e Fabinho sono dovute retrocedere in difesa, lasciando l’ex Barça a fare da filtro tra difesa e mediana: non esattamente la specialità della casa. 

Agire da ‘tappabuchi’ in una squadra completamente rimaneggiata non l’ha di certo aiutato. Abituato alla verticalizzazione e al passaggio decisivo, si è trasformato in un incontrista senza ritmo costretto regolarmente al fallo. Un ruolo che l’ha di fatto tramutato nel capro espiatorio della squadra: “Quando le partite si fanno tese e frenetiche, Thiago fatica e perde palloni” diceva di lui Jamie Carragher. Insomma, un giocatore decisivo al contrario.

Il primo gol, finalmente

Dopo 25 partite lo spagnolo contava zero assist, zero gol e cinque cartellini gialli. Numeri non da lui. Solo ieri sera contro il Southampton ha trovato la prima gioia con la maglia del Liverpool. Con un piazzato da fuori area al novantesimo non ha lasciato scampo a Forster, chiudendo un match che si era fatto complicato. A tre giornate dalla finela sua rete aiuta il Liverpool a sperare ancora nella qualificazione in Champions League.

Comunque andranno le cose, Klopp è certo che nella prossima stagione saprà dimostrare tutto il suo vero valore. Venerdì, prima della partita, l’aveva definito un giocatore di livello mondiale”. Thiago ha subito risposto sul campo, dimostrando semplicemente che quest’anno si è trovato nel posto giusto al momento sbagliato.

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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