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Dal figlio di Ibra al ‘piccolo’ Renato Sanches: il meglio del Talent Trophy, con la Roma in finale

A tredici, quattordici anni sai già, all’incirca, quale può essere la tua strada. Cosa ti aspetta, o meglio, cosa potrebbe aspettarti. Il bivio è uno: calciatore si, calciatore no. E se la risposta definitiva è la prima allora significa che, arrivato a sedici anni, ce la vuoi mettere tutta per spiccare il volo e diventare qualcuno. Rincorrere un sogno. Trasformare la tua più grande passione in un lavoro. In Sardegna, nei giorni di pasqua, se ne sono visti a cascata di ragazzi così, in occasione della ‘Sardinia Talent Trophy’. Categoria: U-14.

“Sardinia Talent Trophy”, oltre 40 squadre, dal Liverpool all’Alcione

Quattro campi, curati al centimetro, nelle zone più belle dell’isola: Palau Santa, Teresa di Gallura, Luogo Santo e la Maddalena, dove si è giocata la finale, tra Roma e Benfica

Oltre a queste due, hanno partecipato una marea di società professionistiche di livello internazionale: Cagliari, Liverpool, Inter, Milan, Borussia Dortmund, Anderlecht, Colonia e Hammarby, squadra in cui si è distinto figlio di Ibrahimovic. In corsa, nella prima fase a gironi, anche altri club lombardi e romani dilettantistici con una doppia peculiarità: l’Alcione Milano e l’Accademia Calcio Roma si sono presentate dopo aver superato brillantemente delle fasi preliminari regionali. E si è notato. Molto anche, perché l’Alcione ha addirittura eliminato il Liverpool ai gironi

Tanti match affascinanti. Il Milan ha vinto per 4-0 proprio contro Ibra Jr, rossoneri fermati in semifinale dal Benfica, pieno zeppo di talenti. Uno dei più pronti al grande salto sicuramente il numero 8, Stevan Pedro Dores Manuel, un centrocampista che ricorda proprio un obiettivo del Milan sul mercato: Renato Sanches.

La Roma, dal gioco un passo avanti rispetto alle altre

Paragoni a parte, gli osservatori avranno appuntato per bene anche il cognome dell’attaccante dell’Anderlecht, Sylla. Il capocannoniere del torneo. Un passo in avanti rispetto alle altre squadre il gioco della Roma, finalista, allenata da un figlio d’arte come Mattia Scala. Pressing alto, costruzione dal basso, tante idee di gioco e talento: Marcaccini eletto come miglior portiere, applausi per il difensore centrale Piermattei e grandi complimenti per la coppia di attaccanti, Modugno (acquistato dal Napoli, fortemente voluto da Bruno Conti) e Vella. I giallorossi, con un grande spirito di appartenenza (tutti cresciuti con quella maglia addosso fin dai pulcini, tranne Modugno, appunto) hanno lottato fino all’ultimo, perdendo per una rete a zero. 

 Un sogno che sfugge per pochissimo. Ma la strada, per tanti di loro, è potenzialmente in discesa. Basta solo capire qual è la scelta migliore da fare: calciatore si, calciatore no. Se è sì, sapete già come ci si deve comportare.

Matteo Moretto

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