Oggi, 21 dicembre 2023, è una giornata storica nel mondo del calcio: la Corte di giustizia dell’Unione Europea, riunitasi in mattinata a Lussemburgo per valutare il ricorso presentato dal tribunale di Madrid in seguito alla questione Superlega, hanno portato alla sentenza: le norme Uefa e FIFA sull’approvazione preventiva sono contrarie al diritto dell’Unione Europea. Per spiegare meglio il significato della sentenza e i possibili scenari, l’avvocato Angelo Cascella, esperto di diritto sportivo nazionale e internazionale, oltre che membro del Tas di Losanna per oltre un decennio, è intervenuto ai micrifoni di gianlucadimarzio.com.
“Dobbiamo premettere che ciò che è emerso oggi è ancora molto poco: il quadro non è ancora completo, ci saranno decine di pagine sull’argomento” esordice Cascella: “Siamo in possesso di un sommario che mostra l’abuso di posizione dominante avuto da FIFA e UEFA. Questa sentenza della Corte di Giustizia dà quindi ragione al ricorso presentato da A22 al Tribunale di Madrid, presentato quindi alla Corte, al quale invece l’avvocatura generale si era espresso contrariamente“. La sentenza, quindi, dimostra come FIFA e UEFA abbiano violato alcune delle norme fondamentali dell’Unione Europea, in particolar modo l’articolo 101 del TFUE, che vieta gli accordi e le pratiche concordate tra società e gruppi di società che possono incidere sugli scambi tra i paesi dell’UE e il cui scopo è prevenire, limitare o distorcere la concorrenza all’interno del mercato unico dell’UE, e l’articolo 102 del TFUE, volto a vietare lo sfruttamento abusivo di una posizione dominante che possa pregiudicare il commercio all’interno dell’Unione Europea e impedire, o restringere, la concorrenza.
“Questa sentenza è figlia della sentenza Bosman del 1995, anche in questo caso emessa dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea” ha spiegato Cascella, proseguendo: “Questa equiparò l’attività dei lavoratori nel mondo dello sport a quella di altri dipendenti nei settori privati. Furono così fatti equivalere i principi di libera circolazione dei servizi e delle merci all’ambito sportivo. Lo stesso è stato fatto adesso: le attività svolte da UEFA e FIFA, di diritto privato che hanno sede in svizzera, svolgono gestendo le manifestazioni, che gestiscono i media rights, svolgono attività economiche”. Proprio per questo motivo, FIFA e UEFA avrebbero violato i principi dell’UE: “Svolgendo attività economiche, l’imposizione di sanzioni e il potere di veto di queste associazioni violano gli obblighi di trasparenza, di non discriminazione, di obiettivtà previsti. In buone sostanza finiscono a portare un abuso di posizione dominante: queste manifestazioni sono organizzazioni in un regime di monopolio, violando la concorrenza, incidendo sui consumatori, quindi gli spettatori”.
La sentenza della Corte di Giustizia, però, non dà automaticamente la nascita alla Superlega: “Questa sentenza non decreta la nascita della Superlega, perché non forma oggetto del quesito posto alla Corte, ma grazie a questa è garantita la libertà di associazione, cioè di creare nuove competizioni”.
Senza alcun dubbio, la sentenza rappresenta una svolta nel mondo del calcio. Cascella spiega: “E’ stato creato un precedente. E’ stato dato un colpo grosso a FIFA e UEFA: si è aperta la possibilità a una nuova regolamentazione da un punto di vita dello sport. Le società che hanno lottato in questi anni hanno adesso un potere enorme. Non possiamo sapere al momento come verrà creata questa nuova competizione, è normale pensare a un format simile all’Eurolega nel basket“.
Un interrogativo interessante riguarda il rapporto che la sentnza creerà tra i club e le federazioni. Nella giornata di ieri Gabriele Gravina, presidente della FIGC, al termine del Consiglio federale ha minacciato di sanzioni i club che si uniranno alla Superlega: “Siamo stati l’unica federazione ad assumere una posizione molto chiara. esiste una norma per la quale chi aderisce a quel mondo esce dal sistema federale del calcio. Non possiamo impedire l’adesione, ma la scelta, deve essere molto chiara. Non è pensabile disputare due o tre campionati all’interno di una serie di organizzazioni“. Infatti, come dichiarato da Cascella: “Bisogna adesso vedere se sarà legittimo o no che un club possa essere sanzionato dalla federazione per prendere parte a una competizione, partecipazioni ritenuta legittima da norme internazionali”.
Di sicuro, sono tanti i dubbi per quanto riguarda il futuro imminente: “Facile pensare che i club, forti di questa sentenza da parte della Corte, torneranno alla carica con il progetto della Superlega. Dubito che dopo anni di battaglie e sanzioni si fermino adesso. Da verificare, ovviamente, i soggetti che vorranno fare parte al nuovo progetto. Per quanto riguarda FIFA e UEFA, non potranno più emettere sanzioni qualora i club decidessero di creare la Superlega. Questa creazione, di conseguenza, porterebbe loro a non avere alcun interesse a partecipare a una manifestazione UEFA, come la Champions League…”
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