Gli stadi italiani devono sottostare a dei requisiti precisi, che variano di anno in anno, per poter ospitare le partite dei campionati di Serie A, Serie B e Serie C. Tali requisiti riguardano diversi ambiti, dalla capienza all’illuminazione, dai tornelli fino agli spogliatoi e alle postazioni di commento.
I requisiti richiesti alle società di Serie A per l’utilizzo dei loro stadi sono definiti ogni anno da un documento, l’Allegato A del Sistema delle Licenze Nazionali e norme programmatiche. Questo documento è citato all’interno del Manuale delle Licenze Nazionali, diffuso dalla FIGC, e i suoi contenuti corrispondono a quello che viene chiamato “Titolo II”.
In sostanza, per iscriversi al campionato è necessario che una società rispetti una serie di requisiti. Tra questi: i cosiddetti “criteri economico-finanziari” (Titolo I), i criteri infrastrutturali (Titolo II), i criteri sportivi e organizzativi (Titolo III). Concentriamoci sui criteri infrastrutturali, quelli che riguardano gli stadi. Il tema principale è quello della capienza. Come si legge nell’articolo 16 dell’Allegato A relativo alla stagione 2022-2023 di Serie A, la capienza minima richiesta per gli stadi è di 12000 posti a sedere. Un sostanziale cambiamento rispetto agli anni recenti, quando la soglia minima era di 16000 posti, voluto dalla Lega Serie A e deciso dalla FIGC.
Eppure, nonostante questa soglia, lo Spezia ha potuto disputare le partite casalinghe della stagione 2021-2022 (e quelle della stagione 2020-2021) allo stadio Alberto Picco, che di spettatori ne ospita fino a un massimo di 11306 (dato ufficiale tratto dal sito del club). Perché? Lo Spezia ha ottenuto dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A una deroga. Per quest’anno le deroghe – o “licenze” – sono concesse “per gli stadi nei quali sono in corso interventi di ammodernamento, ristrutturazione, ampliamento, finalizzati a renderli conformi al criterio della Capienza […] iniziati nel 2021/2022 o in stagioni precedenti“, come si legge sempre nell’Allegato A. In poche parole: è possibile usare il proprio stadio, anche se questo non rispetta i requisiti minimi di capienza, se si attesta che sono in corso lavori atti ad adeguarsi alle norme. Di certo, lo Spezia è decisamente agevolato dal cambiamento relativo alla capienza minima introdotto per la Serie A 2022-2023, come d’altronde tutte le società “medio-piccole” del nostro campionato.
Ma l’Allegato A del Sistema delle Licenze Nazionali non si limita a definire la capienza minima degli stadi. Vengono esplicitati altri criteri, come quelli relativi alle dimensioni del terreno di gioco e alle sue caratteristiche (oltre che alla sua protezione e al mantenimento); si parla delle porte, delle bandierine, delle panchine (ognuna deve ospitare minimo 18 persone). Alcuni dettagli sono definiti minuziosamente: quello relativo ai valori massimi di illuminamento verticale medio dell’impianto, o quello sulle tre diverse zone del locale per l’antidoping (sala d’attesa, sala prelievo, bagno).
Un altro importante documento che regolamenta l’uso degli stadi in Serie A è il decreto Pisanu, che porta il nome del ministro dell’Interno che nel 2005 si occupò di riformare aspetti come l’accesso agli stadi e l’uso di impianti di videosorveglianza. Obiettivo, limitare gli episodi di violenza a margine delle partite di calcio e ridurre il rischio di eventuali attacchi terroristici. Il testo è stato rivisitato, in questi 17 anni, ma alcuni elementi restano. Tra le principali innovazioni introdotte dal decreto, anche l’obbligo di predisporre adeguati sistemi di prefiltraggio, tra cui i tornelli. Tali obblighi, tuttavia, si applicano solamente a quegli stadi la cui capienza massima è superiore ai 10000 spettatori.
Per quel che riguarda la Serie A 2022-2023, ci sono società come Cremonese e Monza i cui stadi dovranno essere in parte ristrutturati per poter ospitare le partite del massimo campionato. Se guardiamo invece alla capienza, lo stadio con più posti a sedere resta San Siro (75000), seguito dall’Olimpico di Roma (70000) e dal Maradona di Napoli (54000). In fondo a questa particolare classifica, davanti al Picco di La Spezia, ultimo, ci sono attualmente lo Zini di Cremona e l’U-Power Stadium di Monza, che però, come anticipavamo, andranno incontro ad ammodernamenti che ne amplieranno la capienza.
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