Luciano Spalletti (IMAGO)
Oggi è ufficialmente il primo giorno di Luciano Spalletti alla Juventus: le dichiarazioni dell’allenatore nella conferenza di presentazione
In casa Juventus, oggi è il Luciano Spalletti-day. L’allenatore toscano, annunciato ufficialmente nella giornata di ieri – giovedì 30 ottobre -, dirigerà oggi il primo allenamento con la propria nuova squadra e intanto si è presentato ai tifosi in conferenza stampa.
C’è grande attesa per vedere all’opera l’ex Commissario Tecnico della nazionale italiana, che arriva per sostituire Igor Tudor.
L’esordio di Spalletti avverrà domani, sabato 1 novembre, nella sfida contro la Cremonese in programma alle 20.45.
Di seguito ecco le prime parole in conferenza stampa da allenatore della Juventus per Luciano Spalletti.
Il nuovo allenatore della Juventus ha iniziato così la conferenza stampa: “Provo delle sensazioni bellissime. Sappiamo tutti qual è la storia e l’organizzazione di questo club. Sappiamo che c’è un’aspettativa alta, però poi a entrarci dentro è sempre una bellissima emozione. Prevale in questo momento la voglia di riportare questo club ad alti livelli, anche se ho assoluto rispetto di questa classifica e del lavoro che ha fatto Tudor. Sono sicuro di trovare una squadra allenata bene e in buona condizione mentale, e naturalmente dobbiamo lavorare in maniera forte per avere la possibilità di arrivare a quelle ambizioni e a quello che si diceva prima. Sono contento di essere qui, ringrazio Comolli per le belle parole“.
Spalletti ha poi proseguito: “L’idea sta tutta racchiusa in quello che io ho accettato per venire qua. Se non avessi creduto che questa squadra ha delle potenzialità, nonostante abbia passato momenti difficili, perché avrei dovuto accettare un contratto di 8 mesi? Per cui credo di poter fare un bel lavoro con loro. Bisogna tentare di rientrare in Champions League, e attualmente dobbiamo fare un buon lavoro per rimettere le cose in pari perché gli altri corrono forte. Io ho portato con me quattro collaboratori, perché il club è fornito di tutte le altre figure in maniera corretta. Sono Domenichini, Martusciello, Russo e Sinatti. Volevo spendere due parole a favore di Baldini, che ha deciso di terminare questa storia come collaboratore e ringraziarlo per tutto quello che mi ha messo a disposizione“.
L’ex Ct della Nazionale ha poi parlato dell’importanza dell’essere gruppo e delle ambizioni della propria squadra: “I gol sono una cosa fondamentale, perché servono per vincere le partite. Il calcio offensivo è un’altra qualità importante, però l’essenziale è essere squadra e un gruppo che capisce quello che dobbiamo fare in campo in varie situazioni. Quello ci porterà beneficio da tutte le parti. Spero di poter rientrare nel giro Scudetto, ne parlavamo anche con i giocatori. Le intenzioni devono essere al massimo, anche perché mancano ancora 29 partite“.
Spalletti ha poi commentato le parole di Vlahovic e chiarito la sua posizione nei confronti dell’attaccante serbo: “Parole di Vlahovic? È giusto che i calciatori si rendano conto di quello che stanno dando e restituendo a una società che crede in loro. Io so bene che dipendo molto dai calciatori, è la loro qualità che fa la differenza. Per cui parlando con Perin ho voluto metterli a corrente che saranno le cose fatte sul campo a determinare quello che sarà il mio futuro. Io fortunatamente non sono uno che ha bisogno di essere assicurato nel proprio futuro, ritengo corretto che si valuti di volta in volta. Non ho avuto nessuna difficoltà ad accettare un contratto di questo genere qui, soprattutto visto quello che è successo precedentemente. Situazione Vlahovic? Parlo con lui, non ho ricevuto nessuna imposizione da parte della società. Voglio vedere le sue intenzioni, ma a valutare dall’ultima partita sono molto chiare: quel comportamento lì è chiaro che mette tutto a posto“.
Sul primo allenamento e sul cambio modulo: “Per me oggi è il primo allenamento. Siccome come dicevo ho rispetto del lavoro fatto da Tudor, può darsi che darò continuità a quanto visto precedentemente. Mi sembra che ci siano i presupposti per dare seguito a quello che si è fatto fino ad adesso. Allo stesso tempo possiamo provare qualcosa di diverso, con la difesa a 4 anziché la difesa a 3. Noi non siamo nelle condizioni di poter essere presuntuosi, per cui dobbiamo avere assoluto rispetto per tutti. Bisogna sempre lasciare che sia il rumore del pallone che scorre sull’erba il messaggio che vogliamo mandare. È l’autodisciplina che fa sempre la differenza. Ho avuto la possibilità di entrare in quasi tutti gli spogliatoi di tutte le categorie del calcio, e l’ho fatto sempre in maniera naturale con rispetto verso tutte le persone che incontravo“.
Spalletti ha poi parlato del Napoli e ha voluto fare chiarezza sulle sue dichiarazioni: “In tutte le città dove ho allenato ho lasciato qualcosa, a Napoli è venuta fuori una cosa superiore per la bellezza del calcio che abbiamo fatto e per quello che poi abbiamo portato a casa, ovvero lo Scudetto. Ho instaurato un rapporto particolare con quella gente lì, per cui rimarrà tutto intatto da parte mia. Oggi per esempio ho fatto l’analisi e ho fatto tirare il sangue dal braccio destro, perché nell’altro (dove c’è il tatuaggio del Napoli, ndr) non volevo toccato niente. Il fatto di estrapolare quello che io ho detto sul Napoli e sulla fine del rapporto, vale a dire che non mi sarei messo nessuna tuta di un’altra squadra, riguardava quella stagione lì. In quella stagione non avrei lavorato con nessun altro club, e infatti non l’ho fatto. È chiaro però che non è che debba smettere di fare l’allenatore dopo esser stato a Napoli. Ma dopo quella stagione potevo fare altre esperienze“.
Il nuovo allenatore bianconero ha poi parlato di Koopmeiners: “Lo conosco bene perché lo avevo seguito nelle squadre precedenti, poi costava tanto e non lo abbiamo potuto prendere. Secondo me è un mediano-mezzala, perché poi lo dice anche la sua storia. Vanno fatti i complimenti a Gasperini, che lo ha messo in una posizione diversa e lo ha fatto rendere al massimo. Lui ha anche un gran piede, quando tira in porta sa dove va a finire il pallone. È chiaro che ingabbiato nei pressi di una linea difensiva avversaria non ha la qualità di Yildiz o di Openda o altri calciatori che sono nati per quel ruolo lì. Ha altre qualità, però Gasperini è stato bravo a tirare fuori il massimo”.
Infine ha concluso così la conferenza: “Non so quanto riuscirà a incidere, ma so quello che sarà il mio comportamento. Sono convinto che attraverso il comportamento che avrò i calciatori potranno ottenere qualcosa. Io mi fido di quello che è stato il mio comportamento nei 30 anni di carriera, anche se so che la differenza la fanno sempre i calciatori. Se i singoli riescono a dare il meglio di sé stessi si può raggiungere la crescita che basta per essere da Juve”.
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