Una sconfitta inattesa, anche per come è maturata e propiziata da un errore di Meret, che pone fine alle ambizioni scudetto del Napoli: al termine della gara, Luciano Spalletti si assume le responsabilità di quanto successo agli azzurri: “Prendo atto di quello che accade. Immaginarsi un finale così era difficile. L’allenatore ha molta responsabilità su quanto succede alla propria squadra: sono io il responsabile“.
L’allenatore Luciano Spalletti ha commentato il calo, fisico e mentale, accusato dalla sua squadra: “Dipende da quello che costruisci giornalmente e dal lavoro settimanale. Abbiamo abbassato qualcosa ed è subentrata anche un po’ di paura. Ci saremmo dovuti aspettare una squadra con fame. A volte succede”.
Poi l’ammissione sullo scudetto: “Se la squadra non sa reagire, e dovrebbe avere la capacità di farlo dopo un anno, è segno che ho trasferito male il mio lavoro ai calciatori. Dovevamo lottare per lo scudetto. Per stare là, avremmo avuto le qualità per lottare, se poi il livello è questo non è possibile farlo”.
Oltre a commentare la gara, Luciano Spalletti si è soffermato sulle caratteristiche del suo Napoli: “Abbiamo delle caratteristiche precise: il possesso palla è importante per non andare a fare qualcosa di innaturale per noi, come rincorrere gli avversari. Quando la partita diventa una battaglia, noi abbiamo qualità differenti. Dagli episodi che vengono fuori poi prendiamo degli svantaggi. È evidente quello che, per quanto successo, venga chiamato in causa io: sono il responsabile di questa squadra sono io e sono io a pagare le conseguenze di cio che succede in campo“.
Infine, un commento sul futuro, anche dei suoi calciatori: “Si valuteranno dopo. Ora si vede come andranno le prossime partite. Dobbiamo ancora qualificarci per la Champions League, poi la società farà valutazioni a fine anno. Ora pensiamo alla prossima partita, con grande serenità, poi il futuro si vedrà…”
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